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l’apparato ornamentale. Questo consente di rivedere negli esatti rapporti volumetrici e dimensionali
le porzioni affrescate superstiti, ora ridotte a frammenti di arredo in diversi ambienti della Rocca
Meli Lupi.

   La sala occupava, al primo piano, lo spazio contiguo al fronte sud della rocca, compreso tra il
mastio centrale e la torre di sud-ovest. Il salone originario aveva una pianta irregolare a forma trape-
zoidale di notevoli dimensioni (parete sud l. 13,70 m.; parete ovest l. 6,19 m.; parete nord l. 13,54
m.; parete est 6,22 m.; altezza delle pareti5,10 m.), con un unico accesso ricavato sulla parete est in
comunicazione con il mastio. La stanza era illuminata da tre finestre disposte in sequenza regolare
sul fronte sud. Le dimensioni non omogenee della sala hanno costretto l’autore a progettare una
partizione decorativa a riquadri con specchiature di dimensioni variabili per le singole pareti. La
composizione della decorazione impaginata da Nicolò dell’Abate sulle pareti del salone, organizzata
per sequenze orizzontali con, in successione, la fascia basamentale, i riquadri con le fatiche d’Ercole
intervallati da colonne corinzie e la trabeazione, crea illusoriamente un partito architettonico tridi-
mensionale che dà ordine alla narrazione figurativa e nasconde le irregolarità planimetriche del salo-
ne. La percezione tridimensionale è accentuata dall’uso delle ombre e del chiaroscuro che conferi-
scono rilievo alle modanature della finta architettura e una nuova profondità alle scene figurative.
Questo accorgimento è reso più realistico dall’attento uso della luce che si modula sull’intera sala.

   La ricostruzione della sala d’Ercole consente di riproporre al pubblico, dopo due secoli, una parte
preziosa della rocca Meli Lupi, permettendo così una lettura complessiva, e non più a frammenti, di
un importante ciclo affrescato della prima metà del cinquecento parmense.

La ricostruzione della Sala d’Ercole è stata curata dagli architetti Alberto Bordi, Sauro Rossi, Marco Zarotti con Silvia Pic-
cioni e Giovanni Scauri, con la collaborazione scientifica di Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi e le riprese fotografiche di
Paolo Gepri. L’allestimento della sala ricostruita è stato curato dalle Ditte Emiliana International e Vertical Vision. Si rin-
grazia per la preziosa collaborazione e la disponibilità il principe Diofebo Meli Lupi, Juri Aldini, Giordana Franco,
Massimo Bindocci, Salvatore Milazzo e Carlo Nannetti.

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