Page 261 - Antonio Canova
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Rinaldo Rinaldi                       assunse l’incarico, insieme a
Nato a Padova nel 1793, fu            Cincinnato Baruzzi, di terminare
allievo presso l’Accademia            le opere rimaste incompiute nello
veneziana di Belle Arti di            studio di via delle Colonnette,
Teodoro Matteini per gli elementi     nel quale poi subentrò nel 1826
di disegno e di Angelo Pizzi per      quando la raccolta dei gessi
la scultura. Premiato nel 1811 e      originali di Canova lasciò Roma
nel 1812, giunse come                 per Possagno. Autore rinomato
pensionnaire del Regno Italico a      di gruppi, ritratti e monumenti
Roma, dove, incoraggiato e            (al cardinal Ercole Consalvi, allo
protetto da Leopoldo Cicognara,       scultore Carlo Finelli, a papa
presidente dell’Accademia e           Gregorio XVI) improntati ai
grande amico di Canova, fu            canoni neoclassici tipici della
accolto immediatamente nello          scuola canoviana, fu nominato
studio dello scultore. Terminato      accademico di San Luca nel
il triennio, l’artista rimase a       1830. Nel 1848-49 partecipò ai
Roma, affermandosi come               moti rivoluzionari e fu per
scultore autonomo grazie al           questo imprigionato dal Governo
gruppo di Cefalo e Procri,            Pontificio. Morì a Roma nel
premiato all’Accademia di San         1873.
Luca nel 1815 e all’epoca molto
lodato, e ricevendo incarichi
sostanziosi anche da Canova, che
gli affidò il busto in marmo di
Andrea Mantenga nell’ambito
della serie di ritratti di italiani
illustri realizzati per il Pantheon.
Nel 1817 il possagnese lo
coinvolse, sotto l’egida di
Cicognara, nell’Omaggio delle
Provincie Venete per le quarte
nozze dell’imperatore d’Austria,
per il quale Rinaldi scolpì il
gruppo di Chirone che
ammaestra Achille nel suono
della lira, unica opera, dopo
l’esposizione all’Accademia di
Venezia nell’estate del 1818, a
non seguire la via della capitale
asburgica, perché ritenuta dal
Cicognara piena di difetti.
Rimase comunque lo scultore
prediletto del conte ferrarese, a
cui fu legato da profonda
amicizia e per il quale realizzò
diversi lavori, fra cui la copia in
marmo dell’Autoritratto
colossale di Canova, di cui
Cicognara già possedeva un
calco in gesso. Scomparso di
scena il grande maestro, Rinaldi

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