Page 113 - Antonio Canova
P. 113
1.*
ANGELO PIZZI1 A DESTINATARIO IGNOTO
Preg.mo Sig.r Segn.mo
Le rendo infinite grazie della premura che si ha preso,
per fargli contare il denaro a mia moglie del Busto di
Napoleone.2
Oggi 4 corrente ebbi la sorte di riscontrare una
pregiatta sua consegnatami dalla mede.ma; mi affretto
di rispondere, e di compiegare l’annessa ricevuta a di
lei cauzione.
Mi fo un dovere poi di rassegnargli che il Celebre Sig.r
Cav. Canova è passato per Milano fermandosi solo un
giorno, e poi proseguì il di lui viaggio per Parigi,3 in
questo frà tempo ebbi la compiacenza di sentire da
diversi che restò contento delle poche cose che vide nel
mio studio principalmente il modello di S. Matteo, che
presentemente l’abbozzo in marmo è già avanzato.
Pregandola di continuarmi il di Lei compatimento e
di comandarmi se mi credesse sufficiente, che mi darò
l’onore d’obedirlo, fratanto passo con pieno rispetto a
protestarmi
di Lei Rev.mo Sig.r
Um.o Devot.mo Ossequi.mo Servi.re
Angelo Pizzi
Li 3 8bre 1810
Milano
P.S.
hò eseguito gli ordini Suoi consegnando il tutto alle
Persone da Lei indicatemi.
*Autografo: un foglio, una facciata.
1. Angelo Pizzi (Milano, 1775-Venezia, 1819), nato a Milano,
si formò come scultore all’Accademia di Brera, dove fu uno dei
migliori allievi di Giuseppe Franchi. Nel 1804 ottenne la
cattedra di scultura all’Accademia di Carrara dove rimase fino
al 1807, anno in cui fu chiamato come professore di scultura
all’Accademia di Venezia.
2. Nel 1809 lo scultore aveva eseguito una statua colossale di
( 113 )