Page 177 - Antonio Canova
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A tergo: Vienna/ All’Egregio Sig.re/ Il Sig.r Selva Proffes.re di/
Architettura/ a/ Venezia. Tracce di sigillo in carta.
1. Giuseppe Tambroni (Bologna, 1771-Roma, 1824) cominciò
la sua carriera pubblica nel 1794, quando fu incaricato, in
qualità di paleografo e di ispettore, di riorganizzare gli archivi
della città. Dopo l’invasione francese dell’Italia settentrionale,
nel 1796 aderì al nuovo regime per il quale svolse varie
missioni, e nel 1808 Napoleone gli conferì il titolo di cavaliere
della Corona di ferro. Nel 1809 fu nominato console del Regno
Italico a Livorno e nel marzo 1811 a Civitavecchia, con
residenza a Roma in palazzo Venezia. A partire da questo
momento, lui e la moglie, Teresa Couty (sposata nel 1799),
divennero intimi di Canova. Appunto con Canova, Tambroni fu
impegnato nel 1812 nella costituzione dell’Accademia Italiana
in palazzo Venezia, intesa a fornire ai giovani artisti del Regno
Italico l’equivalente dell’Accademia di Francia in Roma. Dopo
la caduta dell’impero francese e la fine, nel luglio del 1814, del
Regno d’Italia, Tambroni perse la carica di console e fu
costretto a lasciare la direzione dell’Accademia d’Italia e
palazzo Venezia. Nella speranza di essere reintegrato nel suo
ruolo (o di ricevere altri incarichi) nell’inverno del 1814 si recò
a Vienna ed in seguito a Milano per sollecitare l’appoggio del
Metternich, ma non ebbe successo, nonostante l’appoggio di
Cicognara e di Canova (che in questo periodo gli concesse,
come si evince anche dal presente documento, assistenza
finanziaria e supporto morale). Fu socio onorario
dell’Accademia di San Luca, dell’Accademia Reale di Belle Arti
di Vienna, dell’Institut de France (cfr. S. Rudolph, Giuseppe
Tambroni e lo stato delle belle arti in Roma nel 1814, Roma,
Ist. di Studi romani, 1982).
2. Angelo Papadopoli, di famiglia originaria di Corfù trasferitasi
a Venezia, nel 1788 aveva avviato una prospera attività bancaria
e commerciale a cui Giannantonio Selva ed il fratello minore
Domenico risultano essere in qualche modo legati.
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