Page 172 - Antonio Canova
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A tergo, a lapis, di mano di Glauco Lombardi: Al celebre
architetto/ Giov. Ant.o Selva
1. L’abate Jacopo Morelli (1745-1819), direttore della Libreria
Marciana di Venezia, nel maggio del 1802 ebbe l’incarico dalla
corte austriaca di chiedere a Canova un busto dell’imperatore
Francesco I in abito moderno, da collocarsi negli spazi della
gloriosa Libreria, sopra un piedistallo isolato, impreziosito da
opportuni ornamenti e corredato dell’immancabile iscrizione
dedicatoria (sulla complessa vicenda dell’allogazione, si veda la
ricostruzione documentaria di Giulio Coggiola, Di un’opera del
Canova destinata alla Marciana. Con lettere del Canova e del
Morelli e con illustrazioni, Perugia, Unione Tipografica
Cooperativa, 1906). Tuttavia, come si evince anche dal testo
del documento, lo scultore possagnese rifiutò sia di inviare
disegni preparatori, sia l’imposizione del “vestito alla moderna
con ordini”, connesso alle necessità rappresentative della corte
asburgica, proponendo in alternativa un ritratto idealizzato
all’antica, con clamide studiatamente panneggiata. Dopo più di
un anno di lunghe e faticose trattative, lo scultore riuscì ancora
una volta a spuntarla, così che, nel maggio 1805, il busto con
lorica e clamide, in cui le severe sembianze cesaree (ricavate da
un calco in gesso del volto del sovrano appositamente inviato
da Vienna) risultavano alquanto idealizzate, poté essere issato
su uno zoccolo a sezione triangolare dalle forme anticheggianti
di un’ara o di una base di candelabro, progettato dall’amico
Selva ed eseguito in marmo bianco da Domenico Fadiga.
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