Page 97 - Antonio Canova
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LEOPOLDO CICOGNARA A [MICHELE BISI]1

Mio distinto Signore          Venezia li 9. Xbre 1832

Un paragrafo gentile della sua lettera vuole che io la
ringrazi di avermi rammentato presso la Sig.na
Camilla Fé della cui amabilità e solidità sono stato
ammiratore due anni sono, e parimenti mi è stato
sensibile l’essere ricordato da quell’angelica bambina,
della quale spesso accade di far menzione in proposito
delle grazie, dei versi, e del bello. Mia moglie mi
raccomanda di ricordarla a quella interessantissima
Signora, e dirle per conto di amendue che se la mia
salute ristabilendosi, come sembra, darà luogo a una
gita a Milano in bella stagione, certamente il rivedere
la Sig.na Fè sarà per noi cosa gratissima, e
opportunissima a compensare tante perdite in questi
ultimi tempi fatte in quella gran Capitale.

 Soddisfatto così ai bisogni morali dell’animo, voglio
cogliere l’opportunità di questa lettera per farle una
preghiera. Ella ha un fratello2 che è celebratissimo
dipintore di Paese, e il primo della Lombardia: sarebbe
ella disposto, giacché tanta gentilezza mi dimostra, a
invocare da lui che staccasse da qualche suo scritto di
memorie, e di studi una paginetta non più grande di
questa, circa, segnata o in matita, o in penna, o in
acquerello, o in carbone, come vuole, acciò io potessi
metterla in famiglia coi ricordi dei primi ingegni
dell’età mia? Oh quanto le sarei obbligato. Io non ho
coraggio di farlo direttamente, avrò bensì l’animo
inclinato a ringraziarlo distintamente.

 Se Ella mi conoscerà mai buono a qualche cosa, non
mi risparmierà Li suoi comandi, che io avrò cura di
osservare con piena stima, e vera riconoscenza.

                                           Suo Obb. D. Servitore
                                             Leopoldo Cicognara

*Autografo: un foglio, una facciata.

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