Page 94 - Antonio Canova
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LEOPOLDO CICOGNARA A ANTONIO BERNATTI1

Mio caro Bernatti
Il Marchese Capponi2 mio intimo amico ed amicissimo
di Velo3 vorrebbe due vedutine di Velo4, e le vorrebbe
come è possibile meglio fatto, o in penna o in matita o
in acquarello, o in chiaroscuro, o in colore, e le
vorrebbe in un mese circa di tempo, alfine che
andando Capponi a Firenze a passarvi due o tre mesi,
le trovi appese nella di lui stanza con sorpresa fra i
ricordi degli amici suoi. Io vi scrivo questo, e ve ne
partecipo il desiderio. Sapete già che ostacoli noi non
ne conosciamo a nostri desideri. E che o possiate fare,
o possiate trovar chi le faccia, questo è indispensabile,
debbe esser fatto.

 A‹dd›io mio buon Amico vi abbraccio, vi saluto, e
tenetemi vivo in ** e in quello de’ comuni amici

Padova 9. 8bre 1827

                             Vostro aff. amico
                                 L. Cicognara

‹P.S.›
Per la dimensione siete liberissimo ma avvertite che
questa commissione può da voi eseguirsi o farsi
eseguire senza dire per chi sia poiché Velo non ne
debbe saper nulla, che il Capponi vuol fargli una
improvvisata.

*Autografo: un foglio, una facciata.
A tergo: Al Sig.r Antonio Bernatti/ Professore di Disegno/
Vicenza. Tracce di sigillo in carta.

1. Antonio Bernatti era uno degli incisori che, con Giovanni
Demin, Luigi Durantini, Francesco Hayez e Giovanni Tognoli,
tutti veneziani, lavoravano abitualmente per il conte Cicognara.

2. Gino Capponi (Firenze, 1792-1876), unico figlio del
marchese Pier Roberto e della marchesa Maddalena
Frescobaldi, entrambi di lignaggio antichissimo, aveva
conosciuto il conte Gerolamo Egidio di Velo durante il suo
viaggio a Roma, nell’Agro campano e in Sicilia, negli anni

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