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UN’IMPORTANTE SCOPERTA
PER LA SALA D’ERCOLE DI NICOLÒ DELL’ABATE

             NELLA ROCCA DI SORAGNA*

   Diciotto anni fa avemmo modo di pubblica-           re facilmente la sua presenza nel piccolo centro
re un volumetto dedicato ai resti pittorici del-       della Bassa3. Per quanto riguarda la seconda
l’attività (precedentemente insospettata) svolta       copia, riproducente in modo parziale (solo cin-
da Nicolò dell’Abate, importante manierista            que figure) l’“Incontro di Paolo III e Carlo V”
modenese, sulla facciata di una casa posta nella       avvenuto nella stessa Busseto il 21 giugno
via principale a Busseto e sulle pareti di varie       1543, ritenemmo invece di dare credito alle
stanze nella Rocca a Soragna1. Poco tempo do-          memorie storiche locali circa la paternità di Ti-
po, fra il 12 giugno e il 12 luglio 1977, organiz-     ziano per l’affresco originario.
zammo, col supporto dell’associazione cultura-
le Famiglia Soragnese, una mostra nella Rocca             Secondo la studiosa inglese Erika Langmuir,
ove figurarono assieme agli affreschi locali le        esperta di soggettistica nicoliana, l’attribuzione
due copie su tela dalla perduta facciata di Bus-       tradizionale al grande cadorino resta non pro-
seto appartenenti al Monte di Pietà, in deposito       vata4. Pur da noi alcune volte ribadita5, è tutta-
presso il Museo Civico2.                               via passata inosservata presso gli studiosi del
                                                       Vecellio. Harold E. Wethey nel novembre del
   Alla prima copia, che rappresenta un con-           1979 rifiutò l’ascrizione, mentre Wanda Berga-
certo di sei persone poste sopra un cornicione         mini ha rilevato in un recente e circostanziato
ad uso di balcone, corrisponde inoppugnabil-           intervento monografico sull’artista modenese:
mente un bellissimo disegno autografo di Nico-         “Si è tentati di estendere a Nicolò l’esecuzione
lò conservato nel Kunstmuseum a Dusseldorf;            dell’Incontro di Paolo III e Carlo V che nella
foglio che ha permesso alla critica di riconosce-      facciata bussetana era coordinato al sovrastante

    * Estratto dall’“Archivio Storico per le Province Parmensi”, quarta serie, v. XLVI, Anno 1994, Parma, 1995, pp. 263-279, ff.
1-18; e da Soragna: Studi di arte e storia, “Quaderni soragnesi”, n. 2, Parma, 1996, pp. 25-41, ff. 1-18.

    1 (G. CIRILLO-) G. GODI, Nicolò dell’Abate e la presunta attività del Parmigianino a Soragna, Parma, 1976.
    2 Circa l’interesse suscitato dal volume e dalla mostra nella stampa periodica, ricordiamo qui solamente gli articoli di G.
CAVAZZINI, Un libro di Godi su Nicolò dell’Abate, in “Gazzetta di Parma”, 18 dicembre 1976, p. 3; E. MAGLIA, L’inedita colla-
borazione di Nicolò dell’Abate ai dipinti della Sala d’Ercole di Giulio Campi, in “La Provincia”, 2 febbraio 1977, p. 3, con f.;
OCULUS (M. VALSECCHI), Novità in provincia, in “Il Giornale nuovo”, 4 marzo 1977, p. 4; G. MASCHERPA, Affreschi di Nicolò
dell’Abate a Soragna, in “Avvenire”, 1 luglio 1977, p. 8; F. ARISI, Gli affreschi di Nicolò dell’Abate in mostra nella Rocca di
Soragna, in “Libertà’’, 10 luglio 1977, p 3. con f.; L. GRIGLIÈ, Riscopriamo Nicolò, in “Corriere d’informazione”, 12 luglio
1977, con f.; A. SALA, Per quel malizioso amorino, in “Giornolibri”, 24 agosto 1977, p. 5, con f.
    3 Si vedano: E. LANGMUIR, Nicolò dell’Abate e la presunta attività del Parmigianino a Soragna, recensione, in “The Bur-
lington Magazine”, novembre 1977, p. 785; C. PRAMPOLINI, Gli affreschi di Nicolò dell’Abate, in La Rocca di Scandiano e gli
affreschi di Nicolò dell’Abate, Reggio Emilia, 1982, p. 101; D. DE GRAZIA, Correggio e il suo lascito, disegni del cinquecento
emiliano, cat. della mostra, Parma, 1984, pp. 256, 257, nota 5; M. PIRONDINI, La pittura del Cinquecento a Reggio Emilia,
Milano, 1985, pp. 135, 139; W. BERGAMINI, Nicolò dell’Abate, in Pittura bolognese del ’500, Bologna, 1986, vol. I, p. 274; S.
BÉGUIN, Nicolò dell’Abate, in Nell’età di Correggio e dei Carracci. Pittura in Emilia dei secoli XVI e XVII, cat. della mostra,
Bologna, 1986, p. 48.
    4 E. LANGMUIR, op. cit., p. 785.
    5 G. GODI-G. CIRILLO, Studi su Giulio Campi, Milano, 1978, p. 27; G. CIRILLO-G. GODI, Guida artistica del Parmense, vol.
I, Parma, 1984, pp. 8, 66; IDEM, Fra Parma e Piacenza un itinerario di pittura cremonese nel territorio pallavicino, in
“Parma nell’Arte”, fasc. I-II, 1985, p. 26. Si veda inoltre G. PRAMPOLINI, op. cit., p. 101.

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