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1517 aveva espresso però la volontà di allontanarsi da Parma, men-
tre il Parmigianino, che stava per compiere o aveva appena compiu-
to quindici anni, doveva avere già intrapreso l’alunnato presso gli
zii. Non sappiamo invece se fosse già con loro Girolamo Bedoli, il cui
legame con i Mazzola è documentato solo dal 1521, quando si trasfe-
rirà a Viadana con Francesco per sfuggire alla minaccia della guer-
ra18. Potrebbe avere contribuito all’esecuzione il fratello Michele,
ma il suo intervento, nel caso, dovrebbe limitarsi alla parte sinistra,
dove la prospettiva sghemba del tavolo e la resa del cimiero e degli
altri oggetti lì collocati farebbe pensare a un artista decisamente più
maldestro, anche se non possiamo escludere che tale approssimazio-
ne sia addebitabile allo stesso Pier Ilario, vista l’ubicazione secon-
daria di quei dettagli all’interno della scena. Di ben altra finezza è
la resa del volto, del panneggio e dei particolari della poltrona, che
sembrano trascendere, in taluni passaggi, le migliori prove del capo
bottega. Dobbiamo necessariamente chiederci, a questo punto, se
non sia possibile che abbia preso parte all’impresa anche il giovanis-
simo Parmigianino, viste le relazioni già segnalate con la sua succes-
siva produzione. Certo va tenuto presente che il Battesimo di Berli-
no (1519), anch’esso frutto di una palese collaborazione con gli zii,
presenta degli incarnati abbastanza diversi e, nel complesso, una
fattura meno meno minuziosa, pur rivelando alcuni dettagli di finis-
sima lavorazione, come la ciotola del Battista, da confrontare con il
colletto decorato a minuscole foglioline dell’abito del Torelli. Tutta-
via, restando sul piano stilistico, si è accennato anche alla stupefa-
cente somiglianza della veste gialla del nobile parmense con quella
della Santa Caterina nella pala di Bardi (1521), per cui mi pare del
tutto plausibile l’ipotesi che l’esecuzione del ritratto abbia visto an-
che il coinvolgimento del pittore adolescente a fianco dell’esperto
zio. La tela costituisce dunque una testimonianza fondamentale per
comprendere la prima formazione del Parmigianino e per fare luce
su una fase ancora piuttosto oscura della bottega dei Mazzola.
Alberto Crispo
18 Tra l’altro di recente Elisabetta Fadda ha messo in discussione la presunta
data di nascita del pittore, che si faceva risalire al 1500 circa, sostenendo che molto
probabilmente il Bedoli era più giovane del Parmigianino (E. Fadda Con Parmi-
gianino a Viadana: Gerolamo Bedoli (1508?-1569) nella bottega dei Mazzola, in
“Vitelliana”, V, 2010, pp. 11-34).
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