Page 166 - Antonio Canova
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              ANTONIO BRANZO LOSCHI A

                [FEDERICO SANVITALE?]1

Sig.r Co. P.ron Col.mo

Col mezzo del Sig.r Co. Arnoldo Fornieri ricevo un
precioso suo dono di un Poemetto brillante e grazioso.
Corrisponde questo alle molte altre sue poetiche
composizioni, nelle quali ha sempre ella dimostrato un
bel genio, ed una fervida e varia immaginazione con il
gusto più finito dell’arte.

  Io la ringrazio moltissimo di tante sue cortesi
attenzioni, che mi assicurano la memoria ed il
compatimento, che di me conserva. Qui nelli passati
giorni abbiamo avuto il Sig.r Canova celebre scultore,
ch’ella com’io, aveva conosciuto in Roma emulatore
delle Opere di Attene, e di Corinto. Egli passa per
Parma, ma progredisce solecito il suo viaggio per
essere a Roma li primi di Ag.to.

  Da questa Ser.ma Republica fu incaricato di scolpire
Il Busto del Generale Emo per esser posto per D.to del
Ecc.mo Senato nel Palazzo Ducale, onde eternar la
memoria di quel Eroe. Li miei compl.ti alli due Sig.ri
Cav.eri con osseq.sa stima me le professo

                          Di lei Sig.r Co.
                                         Dev.o Obb.mo Servitore

                                    Cav.er Ant.o Branzo Loschi

Vicenza 15. Luglio 1792

*Autografo: un foglio, una facciata.

1. Forse Federico Sanvitale (Parma, 1757 ca.- 1819), figlio del
conte Alessandro e della marchesa Costanza Scotti, che fu
cavaliere gerosolimitano al servizio del re di Sardegna e di
quello d’Etruria, nonché studioso di storia naturale e
appassionato bibliofilo di larghe cognizioni e conoscenze. Nel
1814 fu nominato comandante della Guardia Nazionale di
Parma. Nel 1816 la duchessa Maria Luigia d’Austria lo elesse
suo ciambellano e castellano di Parma.

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