Page 169 - Antonio Canova
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vivendo per primo e direttamente le trasformazioni istituzionali
e professionali del nuovo ordine napoleonico. Fu in stretti
rapporti con l’Accademia veneziana fin dal 1787, quando fu
nominato fra i tre “professori per l’architettura statica”, ed
esercitò un’azione particolarmente intensa (specie nel settennio
1806-1812, di matrice spiccatamente napoleonica) sul
dibattito come sulle scelte architettoniche ed urbanistiche del
suo tempo in Venezia. Dal 1779 divenne uno dei più intimi e
fedeli amici di Canova, cui fu legato, come assiduo
corrispondente o come intermediario, in numerose occasioni
(cfr. A. Canova, Scritti, a cura di H. Honour (“Edizione
Nazionale delle Opere di Antonio Canova”), Roma, Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato, I 1994, passim; E. Bassi,
Giannantonio Selva, architetto veneziano, Padova, Cedam,
1936).
2. Luigia Giuli, governante di Canova, viveva con lui a
Possagno, condividendo l’esilio dello scultore dalla Roma
repubblicana.
3. Forse Lauro e Bernardino Corniani degli Algarotti, di nobile
famiglia veneziana. Il primo, cultore di letteratura e musica, fu
autore di scritti d’occasione e di racconti. Il secondo, membro
onorario dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, nonché, a
partire dal 1818, della commissione destinata ad occuparsi
della tutela di opere d’arte, è ricordato anche come
collezionista.

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LORENZO SACCHETTI1 A GIANNANTONIO SELVA

Stim.o Sig. G. Antonio

                                              Vienna 2 8bre 1800

La Stimat. sua in data 20 7bre. scorso mi fecce
rimanere estatico, mentre pensavo che fossero finite
l’occasioni di tanto seccarla per un affare di rilievo in
sostanza per me, ma in apparenza ridicolo, a chi mi
promise procurare i più facili modi onde avere costà le
tanto bramate Stampe. Ottenei finalmente l’inclusa, la
suplico per ultimo farla capitare al Sig. Console Cotini,
e questa sarà al fine il scioglimento del Nodo che
procurò a V.S. tanti disturbi, e a me la pena di esserne
l’origine senza volontà. Circa alla somma che ha in

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