Page 250 - Antonio Canova
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Al Sig.r Cav. Giovanni de Lazara2
15. De.mbre 1810
Nobile Sig.r Co. Padrone
Incoraggito dalle di Lei insinuazioni applico tutte le
ore che posso rendermi libere nella traduzione,
com’Ella ben disse, dello Scamozzi. Ho incominciato
dal sesto libro come il più faticoso e difficile e
veramente bisogna esser dottati di gran pazienza per
non istancarsi. Nulladimeno non mi sono per anco
disanimato, e più che m’interno, e più vi rimarco l’utile
che può derivare agli studiosi dell’Architettura. Vi
trovo qualche passo di Vitruvio felicemente spiegato, e
nel quale ha prevenuto il Galliani che se ne dà merito,
forse per non aver letto lo Scamozzi che alla sfuggita.
Prevalendomi di sua cortese esibizione aggradirò
l’imprestito della traduzione del Daviler di cui ne avrò
tutta la cura, e verrà a riceverla persona con un mio
biglietto di riscontro. Ella avrà già inteso il ritorno in
Italia del nostro Fidia. Egli mi scrive che porta seco il
Busto dell’Imperatrice per farne la Statua; e che gli
furono fatte onorifiche esibizioni per trattenerlo in
Francia; ma che finalmente ha ottenuta dal Sovrano la
grazia di poter vivere a Roma coll’antico suo metodo, e
di lavorar tutto il giorno.3 Jeri ebbi la lettera del Cav.r
Quarenghi. Egli è a Bergamo mal contento dei figli e
dei disordini ritrovati ne’ suoi affari;4 e si lusinga di
esser in Venezia ai primi di Gennaio. Mi continui la sua
bontà, e mi creda con viva stima e rispetto.
1. La lettera è stata resa nota da Lionello Puppi, che ne ha
pubblicato alcuni passi significativi (cfr. L. Puppi, Giacomo
Quarenghi, Tommaso Temanza e Giannantonio Selva.
Documenti inediti e riflessioni, in Miscellanea di studi in onore
di Vittore Branca. IV. Tra Illuminismo e Romanticismo, Firenze,
1983, p. 203 e nota 43).
2. Giovanni Lazzara o de Lazzara (Padova, 1744-1833), nato
da famiglia gentilizia, compì la sua formazione in Padova,
presso i Gesuiti. Fin dalla prima gioventù si consacrò ad
investigare e raccogliere tutto quanto potesse illustrare la storia
delle belle arti e degli artisti italiani, che confluirono in ottanta
volumi manoscritti contenenti una gran messe di notizie utili e
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