Page 249 - Antonio Canova
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chiarezza l’espressione “sublime” e tragica alternata alla
grazia, non furono mai scolpiti in marmo e rimasero allo stadio
di gessi. Lo scultore ne inviava di buon grado esemplari a
estimatori ed amici, fra cui Girolamo Zulian, i Falier, i Renier,
il procuratore Antonio Cappello, Giuseppe Giacomo Albrizzi.
38.
Sig.r Antonio Stimatiss.mo*
La Lettera della Sig.a Luigia, ch’è appunto la Pittrice
del ritratto di Canova, e la sua hanno fatto assai
maggiore il desiderio, che avea, per altro assai vivo, di
posseder un’opera dello stesso Canova. Mi teneva
indeciso la considerazione che l’Autore avrebbe voluto
donarmela, il che non posso accordare, e l’altra che le
di Lui opere sono salite, e con molta ragione, ad un
prezzo ch’è superiore alle mie finanze. Se però la cosa
fosse conciliabile col di Lei mezzo ne avrei del
contento, e non sapendo come meglio rispondere
all’animatiss.ma Lettera della Pittrice, che palesa un
entusiasmo capace di accenderlo in altri, mi sono
presa la libertà di aprire una corrispondenza di lettere
tra essa e Lei. Ella può pertanto iscriverle (÷),** e
trattar della cosa in modo che possa arrivar a
comprendere se possa soddisfar questo mio genio con
modi soportabili dalla mia delicatezza, e dalle mie
finanze. Avrò questo fastidio, a cui Ella gentilmente mi
s’è offerto, come un nuovo motivo di mia gratitudine,
ed un nuovo segno dell’amicizia, che mi distingue
Padova li 25. Luglio 1794.
* Nel margine, in alto a sinistra:
Altra Lett.a scritta al Selva dal Cav.r Girol. Zulian
** Nel margine, in basso a sinistra:
(÷) Vedi addietro la lett.a scritta dal Selva alla d.ta Pittrice, li
26. Luglio 1794.
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