Page 54 - Antonio Canova
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Ch’un Dio spirò sul monte
 E curvin l’ale e velino
 L’inorridita fronte.
Fama contempla estatica
 La portentosa imago:
 Al ciel poi s’alza e rapida
 Vola dall’Indo al Tago.
Canova onor d’Ausonia
 La terra e il mar risuona;
 Genii dell’arti nobili
 Tessete a lui corona
Per lui più non invidiano
 Paghi dei proprii onori
 I simulacri vividi
 Agli apellei colori
Per lui le sponde d’adria
 Di giusto orgoglio piene
 Il vanto più non preggiano
 Della famosa Atene;
Per lui superbo tempio
 Nel patrio suo risplende
 Che dalla rara effigie
 L’ultimo onore attende;
Per lui Scultura il semplice
 Viso di grazie adorna
 E dell’età di Pericle
 Più bella età ritorna
Scultor divin che in languide
 Membra ed in volto mesto
 Con arte nuova i ruvidi
 Marmi atteggiar sapesti;
Per te su l’aurea cetera
 Desto gli ascrei comenti;
 Greco scalpello od italo
 Te pareggiar non tenti.

*Un foglio int., due facciate.
Nel recto della prima facciata, in alto a sinistra, di mano di
Glauco Lombardi, l’indicazione a matita:
Bossi Ab.e Autore
1. Si tratta del Gruppo della Pietà o Compianto di Cristo,
realizzato da Canova nel 1821 e mai tradotto in marmo. Nel

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