Page 55 - Antonio Canova
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1830 lo scultore Bartolomeo Ferrari (Marostica,1780-Venezia,
1844) ne realizzò su commissione di Giambattista Sartori la
fusione in bronzo per il tempio di Possagno.
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LA VENERE SCOLPITA DA CLEÒMENE,
E QUELLA DI CANOVA
Sonetto con rime obbligate
Qual emerse dai flutti al Greco lido
La Diva che in beltà su l’altre ha vanto,
Tale scolpilla, come suona il grido,
Cléomene, forzando Invidias al pianto:
Sorta dal bagno or l’alma Dea di Cnido
Veggo, e de l’arte bello è sì l’incanto,
Che, al vederla, uscirian forse dal nido
Le colombe, ed Amor verriale a canto:
Canova, che fra’ sommi alzasti il volo,
La man movevi a così ardua impresa,
Gloria crescendo al nostro Italo suolo;
Che se il Gallo serbar la mal difesa
Vener potea, pel tuo scalpello solo
Intorno al danno surgeria contesa.
S. C. G.
PARMA
DALLA STAMPERIA ROSSETTI
1842.
*A stampa.
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