Page 142 - Antonio Canova
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del rozo mio scrivere, e mi conservi la grazia Sua e a’
Suoi comandi sono di V.S.

                                                  Aff.o O.o Servitor
                                                 Giuseppe Vallesin

15 Febraro 1785 Petroburgo
di recapito dal S. Quarengi

Scusi se in freta, e in mezo folio di Carta.
Il Si. Quarengi e la S. Maria, le vole molto bene e, et è
gran amabili Sig.i oltre di eser ancor il S. Giacomo un
Valente omo, le bacio le mani.

*Autografo: un foglio, una facciata.
A tergo: A Monsieur/ Monsieur L’Architecte/ Antonio Selva/
Cale Larga/ S. Marco/ Venezia. Tracce di sigillo in ceralacca.

1. Giuseppe Vallesin o Vallesini, pittore veneziano, giunto a
Pietroburgo su invito di Quarenghi nel 1784, e congedatosi
nell’ottobre del 1790, al termine del suo contratto di lavoro. In
un attestato redatto per il giovane Antonio Della Giacoma,
collaboratore del Vallesin, Quarenghi definì il pittore “cupo,
misterioso e sospettoso” (cfr. Giacomo Quarenghi architetto a
Pietroburgo. Lettere e altri scritti, a cura di V. Zanella, Venezia,
Abrizzi editore, 1988, lettera n. 341, Attestato di Quarenghi
per Antonio Della Giacoma, 6 ottobre 1791, pp. 230-231).
2. Si tratta verosimilmente di Francesco Foscari, uomo di stato
e mecenate, cui allude lo stesso Quarenghi in una delle due
lettere che si conoscono da lui inviate al pittore veneziano (cfr.
Giacomo Quarenghi architetto a Pietroburgo. Lettere e altri
scritti, a cura di V. Zanella, Venezia, Abrizzi editore, 1988,
lettera n. 56, Quarenghi a Giuseppe Vallesini, 20/ 31 ottobre
1783, pp. 51-52).

                                 9.*
GIACOMO QUARENGHI A GIANNANTONIO SELVA1

Pietroburgo 26 Xbre 1790

Carissimo Sig.r Antonio
Dal Sig.re Generale Marvinoff Ministro di questa
Imperial Corte a codesta Serenissima Repubblica Lei
forse sarà richiesto di esaminare due statue, le quali

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