Page 147 - Antonio Canova
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folignate Piermarini, impegnato in numerosi progetti di
riassetto urbano. Stimato negli ambienti di corte, divenne
consigliere d’arte degli arciduchi Ferdinando e Massimiliano
d’Austria (cfr. C. Brook, Dizionario Biografico degli Italiani,
Roma, Ist. dell’Enciclopedia Italiana, L 1998, pp.96-98).

                                11.*
GIACOMO QUARENGHI A GIANNANTONIO SELVA1

Dev’esser scritta intorno il 1793**

L’Architetto Quarenghi si sovviene, che il suo antico
Amico Sig.re Tonin Selva gli scrisse che doveva fare un
nuovo Teatro a Venezia,2 e gli promise di mandargliene
il Disegno per mezzo del Sig.re Canziani.3 Ma siccome
egli al vedere se ne è dimenticato; così il Quarenghi lo
prega a voler risovvenirsi di una tal promessa; e se si
trova in grado di favorirlo, lo prega a consegnare
l’involto al Sig.r Maestro di Cappella Stabingher Latore
del presente, allorché questi sarà per ritornare qui in
Russia. Il motivo poi per cui il Quarenghi desidera una
tal finezza, è perché avendo sentito parlar tanto pro e
contra un simil Teatro, ed essendo egli uno di quelli
che pende per il pro, e non per il contra, stante la
cognizione che ha dei talenti del Sig.r Tonino, vorrebbe
potere con i Disegni alla mano render giustizia a un
amico, che egli tanto stima, e smentire i di lui
detrattori.
Mille cose da parte di mia Moglie e mie e se il Sig.r
Stabingher non partisse sul momento gli averei
consegnato qualche bagatella, ma lo farò al primo
incontro, se non gliela porterò io stesso come bramo a
decidere, e ne ho bisogno. Se ha occasione di vedere il
Sig.r Cavaliere Pindemonti4 gli dica mille cose in nome
mio.
Il Suo Amico Quarenghi.

* Autografo (la parte in tondo è di mano di Taddeo Mussio): un
foglio, una facciata.

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