Page 145 - Antonio Canova
P. 145
10.*
GIACOMO QUARENGHI
A DESTINATARIO IGNOTO1
Eccelenza
1 disegni che mi sono preso la libertà d’inviare a V.E.
sono tanto poca cosa in loro medesimi, che non
meritavano la pena ch’Ella si compiacesse di scrivermi
la gentile e graziosa lettera colla quale Ella ha voluto
onorarmi ultimamente.
Io vorrei certamente poter aver fatto qualche cosa di
buono, e che non fosse stata del tutto immeritevole
d’esser presentata a un Cavaliere delle qualità e del
merito di V.E. Ma giacché le mie forze non si estendono
più di quello ch’Ella ha potuto vedere, io mi lusingo
che l’E.V. averà accettato se non altro la mia buona
volontà, e vorrà persuadersi, che con ciò io ho inteso di
darle un incontestabile attestato dell’alta stima, che io
faccio della di Lei rispettabilissima Persona.
Le A.A. R.R. dei rispettabilissimi Arciduca, ed
Arciduchessa costì residenti,2 colla venuta qui del Sig.
Viazzoli, ed anche antecedentemente per mezzo del
nostro Sig. Franchi,3 mi hanno fatto dire tante cose
obbliganti per parte loro, che io ne sono rimasto
altamente confuso.
Se non fosse perciò troppo grande il mio ardire, io
oserei pregare l’E.V. a volermi fare la finezza di rendere
le più distinte grazie in mio nome alle L.L. A.A. R.R. di
un tanto onore, e della mia più viva e sincera
riconoscenza assicurarli.
Sapendo poi quanto l’E.V. sia studioso e vago delle
produzioni d’ogni paese, io perciò mi farò una gloria di
fornirla di tutto quello ch’Ella può desiderare e la
prego a volermi accordare in questo la preferenza,
acciò io possa darle un saggio dell’ambizione ch’averei
di poterla servire in cose di maggior riguardo.
Io prego dunque l’E.V. a perdonarmi la libertà che mi
prendo con Esso Lei, e la prego altresì a considerarmi
nel numero de’ suoi ammiratori, e di quei tanti che si
fanno un pregio di potersi dichiarare conforme qui
faccio con tutto il rispetto
( 145 )