Page 143 - Antonio Canova
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vorrebbero comprarsi per qui. Queste sono per uno dei
Primi Ministri di questa Corte per il quale io ho una
singolare stima, e un grande attaccamento; ed il quale
io desidererei che fosse servito come si conviene. Perciò
io bramerei che Lei facesse la finezza di esaminare le
dette statue con quell’intelligenza, con quell’occhio
purgato, e con quell’onestà che sono proprie di Lei; e
se trova che non siano di quel pregio che è stato qui
decantato, la prego di volerlo dire apertamente, e senza
alcun riguardo. Io spero che in questo Lei vorrà
favorirmi colla solita Sua gentilezza, e con
quell’amicizia che mi ha sempre professato, e vorrà con
ciò dare un saggio del valore, e della delicatezza degli
architetti Italiani. Perciò in Lei mi riposo intieramente.

  Per mezzo del Sig.r Conte Lio, stato Segretario
d’Imbasciata a questa Corte, io spero che a quest’ora
Lei avrà ricevuto altra mia, alla quale rimettendomi
non mi estenderò in questa di vantaggio, e spero che
vorrà ben dar riscontro di quella. Mia Moglie le fa
molti complimenti il simile faccio, e tutti e due
l’auguriamo tutte le immaginabili felicità. Se ha
occasione di vedere il su nominato Conte Lio le dica
mille cosa in nome mio, e le dica che sì richiama la
generosità del Duca di S.to Nicola, al suo Sig. Zio et
Madre e Padre mille saluti, e mi creda quale con tutta
l’amicizia mi dico tutto suo

                                                       il Quarenghi

* Autografo (la parte in tondo è di mano di Taddeo Mussio2):
un foglio int., una facciata.
A tergo: A Monsieur/ Monsieur Antoine Selva/ Architecte a/
Venise.
Nell’angolo inferiore sinistro, di altra mano: Disegno Molo/
Cannaregio
Nell’angolo inferiore destro, a matita: studio di lapide

1. Anche questa lettera è menzionata da Lionello Puppi (cfr. L.
Puppi, Giacomo Quarenghi, Tommaso Temanza e
Giannantonio Selva. Documenti inediti e riflessioni, in
Miscellanea di studi in onore di Vittore Branca. IV. Tra
Illuminismo e Romanticismo, Firenze, 1983, p. 202 nota 42).

2. Taddeo Mussio, ingegnere e collaboratore tecnico, nonchè
“trascrittore” di parte della corrispondenza di Giacomo
Quarenghi.

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