Page 146 - Antonio Canova
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Dell’Eccelenza Vostra
Il Suo Um. Dv.o Obl. Servitore
Jacopo Quarenghi
S.n Pietroburgo li 15 Ap.le U.S. [1792 ante]
* Autografo: un foglio int., tre facciate.
1. La lettera, pubblicata per la prima volta da Giuseppe
Colombo (Giacomo Quarenghi bergamasco, architetto alla
Corte Imperiale di Petroburgo, Torino, Collegio degli
Artigianelli, 1879, pp. 70-71) non ha data, ma il cenno al
“Sig. Viazzoli”, di cui in una lettera del 2 novembre 1792 al
Beltramelli, letterato e collezionista bergamasco, si cita “la
morte improvvisa” (cfr. Giacomo Quarenghi architetto a
Pietroburgo. Lettere e altri scritti, a cura di V. Zanella,
Venezia, Abrizzi editore, 1988, lettera n. 370, Quarenghi a
Giuseppe Beltramelli, 2 novembre 1792, pp. 251-253), induce
a considerarla antecedente. Sulla provenienza dell’autografo il
Colombo precisa in nota: “La lettera presente, indirizzata a
persona ignota da un autografo comunicatomi con la sua solita
cortesia dal Sig. Cav. Muoni. Questo dotto Signore possiede,
oltre moltissimi preziosi cimeli artistici d’ogni tempo, una
ricchissima collezione di scritture e di lettere originali di celebri
personaggi, come si può vedere nel catalogo da lui medesimo
pubblicatone, in forma di appendice, negli Archivi di Stato in
Milano”. Damiano Muoni (Antegnate, 1820-Milano, 1894),
segretario degli Archivi di Stato, presidente dell’Accademia
Fisio-medico-statistica, fu personalità di spicco negli ambienti
culturali della Milano dell’epoca, e le sue collezioni godettero
presso gli appassionati di buona considerazione.
2. Ferdinando Carlo d’Asburgo-Lorena, arciduca d’Austria,
che nel 1771 aveva sposato Maria Beatrice Cybo d’Este.
3. Lo scultore Giuseppe Franchi (Carrara, 1731-Milano,
1806). Dopo l’iniziale formazione presso l’Accademia di
Carrara, il Franchi si era trasferito a Parma, dove, fra il 1755 e
il 1757 collaborò con Jean-Baptiste Boudard, entrando in
contatto con il precoce gusto neoclassico che si era affermato
negli ambienti della corte borbonica. Si stabilì quindi a Roma,
dove proseguì la sua formazione nella cerchia antiquaria del
Winckelmann. Nel 1775 gli venne offerta la cattedra di
scultura sia dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, sia
dall’Accademia di Brera, appena fondata per volere di Maria
Teresa d’Austria. Lo scultore optò per quest’ultima, dove terrà
la cattedra di scultura fino al 1804, quando gli succedette
nell’incarico il Pacetti, designato da Canova. A Milano, dove
giunse nell’aprile del 1776, entrò in contatto con l’architetto
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