Page 156 - Antonio Canova
P. 156

l’Accademia veneziana avesse un ordinamento uguale a quello
delle consorelle di Bologna e di Milano, e fosse retta con lo
statuto napoleonico promulgato nel 1803 (con cattedre a vita,
presidente e professori di scelta governativa), la cattedra di
architettura fu affidata a Giannantonio Selva, unico fra i vecchi
insegnanti dell’Accademia a non essere estromesso.
3. Quale sede destinata ad accogliere la rinnovata Accademia,
le autorità politiche individuarono la chiesa, il convento e l’ex
Scuola della Carità. Il progetto di ristrutturazione fu affidato a
Giovanni Antonio Antolini, il quale tuttavia, per i molti
impegni ufficiali, solo nel settembre 1807 si incontrò con il
prefetto dell’Adriatico e con il presidente e i professori
dell’Accademia, cui di fatto fu demandato, nella persona
dell’architetto Selva, il progettato adattamento degli edifci. Il 5
novembre 1807 le lezioni accademiche potevano iniziare nella
nuova sede, inaugurata ufficialmente nel febbraio 1808 (anche
se i lavori erano di fatto appena incominciati).

4. Francesco II, imperatore d’Austria.

5. Si tratta del fratello minore Leone (1747-1818), divenuto
monaco benedettino a Praglia col nome di don Anselmo, che fu
in seguito a Venezia nel monastero di San Giorgio Maggiore.

6. Giulio Quarenghi, nato a Pietroburgo nel 1790, era rientrato
in Italia con il fratello Federico e le sorelle nel 1794, dopo la
morte della madre. Tornerà di nuovo in Russia insieme al padre
dopo il soggiorno di costui a Bergamo nel 1810-1811, e
dall’anno successivo sarà assunto dall’amministrazione
imperiale svolgendo le mansioni di aiuto architetto. Morto
Giacomo nel marzo del 1817, Giulio rimase per circa un anno a
Pietroburgo. Qui fece dono alle raccolte imperiali di 72 disegni
del grande bergamasco, col non celato scopo di ingraziarsi lo
zar Alessandro I ed ottenerne la conferma dello stipendio e
l’incarico ufficiale di architetto di corte. A lui toccò di
raccogliere l’immensa mole di materiale grafico dell’archivio
paterno, di cui poi curerà la pubblicazione (Fabbriche e disegni
di Giacomo Quarenghi architetto di S. M. l’Imperatore di
Russia, cavaliere di Malta e di S. Walodimiro, illustrate dal
cav. Giulio suo figlio, 2. ed., Mantova, F.lli Negretti, 1843-
1844), e di portarlo seco in Italia nel 1818, quando rientrò
definitivamente in patria.

7. Jean-François Thomas, noto come Thomas de Thomon
(Nancy 1754-Pietroburgo 1813), pittore-architetto francese, fu
allievo a Parigi dell’Accademia di Architettura ma completò la
sua formazione in Italia, traendo elementi determinanti
dall’opera grafica di Piranesi e dall’architettura di Paestum. Fu
attivo per il conte d’Artois e poi, a Vienna, per il principe
Esterhàzy. Approdato nel 1798 sulla Neva, con un attributo
nobiliare d’invenzione ed un artefatto curriculum di studi e di

                                    ( 156 )
   151   152   153   154   155   156   157   158   159   160   161