Page 184 - Antonio Canova
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All’Ill.mo Sig.r Giacomo Quarenghi Architetto, Roma
fu al servizio della Corte di Russia
sotto Cattarina e Paolo Imperatore**
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Dalla riverita sua scrittami lo scorso mese da Bergamo
ho motivo di supporre ch’Ella presentemente si trovi in
Roma unitamente alla novella Sposa,2 con cui desidero
che continuamente se la passi in perfetta unione e
corrispondenza, giacché in tal modo da Lei si proverà
quella felicità che certamente godono due persone che
al vincolo del Matrimonio, vi uniscono quello
dell’amicizia. Mi dispiace di esser rimasto privo della
prima sua per aver ella fatto per isbaglio l’indirizzo a
Roma; oh quanto volentieri verrei costì a prendermela,
tanto più che goderei di una carissima compagnia, la
quale oltre l’essermi cara per l’amicizia che le professo,
mi sarebbe molto utile nello studio (in cui Ella tanto
vale) di cotesti rispettabili antichi avanzi, scappati fino
ad ora dall’ingiuria del tempo, e delle persecuzioni
degli ignoranti, le accerto che ogniqualvolta il pensiero
mi porta a Roma, sembrami che soffrirei qualunque
disagio per pervenirvi; ma ella sa che la presente mia
situazione non melo permette.
Il mio eccellente Maestro Sig.r Temanza cordialmente
la riverisce, e la ringrazia dell’avviso datogli riguardo
al Conte Canova; inoltre la prega di comperargli a di
lui conto un pezzo piuttosto grande d’inchiostro vero
della China, colla fiducia che costì se ne ritrovi,
premendogli di servire un di lui amico che se gli è
molto raccomandato; egli si riserva a scriverle quando
[d] ch’Ella a tutto di lei agio gli darà notizia di quelle
due o tre cose di cui l’ha supplicata.
Il Sig.r Conte Algarotti3 conserva memoria di sua
persona, e bene spesso ne facciamo insieme menzione.
E come mai un Cavaliere ripieno di buon gusto come il
sopradetto Sig.re stimar non deve un uomo che fa tanto
onore alla vera Architettura, e che ne conserva i
naturali principij a fronte della universale corruzione
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