Page 185 - Antonio Canova

in cui presentemente ritrovasi immersa una sì nobile e
necessari scienza.

[Niente] Nel dir ciò io niente esagero, e voglio
credere che la di lei modestia non mi farà comparire
adulatore, vizio ch’io al sommo detesto.

Egli m’impone riverirla, e tempo fa mi disse che non
s’era già scordato per farle avere la copia dei Cori
dell’Oratorio del Davide composti dal Bettoni,
null’ostante io di nuovo gliene farò memoria.

È qualche tempo che non vedo il Pittor Moretti,
andrò in traccia di lui per saper qualche cosa de’ suoi
quadri. Pregola vivamente di risovvenirmi quelle
picciole commissioni che mi ha lasciate alla sua
partenza da Venezia; credo superfluo ripeterle che mi è
di grandissimo piacere l’impiegarmi in di lei servizio.

Si accerti della mia costante stima ed amicizia, e mi
creda quale ho l’onore di dirmi

Venezia li 26 Agosto 1775.

P.S. I sonetti qui inclusi sono quelli del Frugoni4 che mi
ha raccomandati, Aurisbe è la Dama Gritti Sambro5
famosa più per la sua bellezza che per i suoi versi, e
nella quale Frugoni fu pazzamente innamorato. La
sud.ta Dama vive tuttavia, e benché comincj ad
invecchiare ha un brio che sta al paro di qualunque
Giovane.

* Minutario: 26 fogli interi cuciti a formare un fasc.

** Nel margine, in alto a destra:
Questa si riferisce ad una lettera scritta dal Quarenghi da

Bergamo il 29. Luglio 1775

1. Dell’esistenza di questo prezioso fascicolo che conserva in
copia, di mano non identificata, lettere di Giannantonio Selva a
corrispondenti diversi, dà notizia per primo Lionello Puppi, che
pubblica per stralci alcuni fra i più significativi documenti (cfr.
L. Puppi, Giacomo Quarenghi, Tommaso Temanza e
Giannantonio Selva. Documenti inediti e riflessioni, in
Miscellanea di studi in onore di Vittore Branca. IV. Tra
Illuminismo e Romanticismo, Firenze, 1983, pp. 185-204, in
particolare note 11 e 35). Lo studioso ipotizzava che il
fascicolo, di provenienza ignota, avesse potuto trovarsi “ad un

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