Page 188 - Antonio Canova
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sono in quantità e molti muoiono dal mal di flusso. Io
da un mese sono libero della mia febbre sicché spero
che se ne sia ita, e che mi lasci godere un po’ di quiete.

  Il Sig.r Conte Algarotti, ed il Sig.r Temanza
contraccambiano a’ suoi saluti. Non si scordi di
prevalersi ovunque possa servirla, e cordialmente
abbracciandola pieno di stima mi dichiaro.

  Di Lei Sig.r Giacomo

                                       Venezia li 23. Sett. 1775.

* Nel margine, in alto a sinistra:
  Questa ha relazione ad una lettera del Quarenghi scritta da

Roma il 29. Agosto 1775

1. Federico Luigi, duca di Gloucester.

                                  3.

(3.)
Al Sig.r Giacomo Quarenghi Architetto, a Roma*
Non risposi l’ordinario scorso alla riverita sua perché
avendola ricevuta sola la mattina del sabato non ebbi
tempo di vedere il Sig.r Moretti.

  Spiacemi che al quadro sia restata qualche piega,
per levarla il Sig.r Moretti mi ha suggerito ch’ella
faccia fare della colla di farina molto liquida, e con
questa bagnar tutto il rovescio del quadro; di poi, teso
questo su di una tavola o pietra ben piana,
comprimerlo con un bastone rotondo per ogni [parte]
verso, e lasciarlo poscia asciugare, fermate in prima le
di lui estremità con delle punte. Ella mi farà sommo
piacere ragguagliarmi dell’esito della cosa.

  Con gentile permissione concessami dal Sig.r Conte1
diedi da copiare al Sig.r Moretti li due disegnetti di
Maurino, ed un picciolo di Canaletto; da questi
rileverò qual sia la di lui abilità in tal genere onde
regolarmi sì pel prezzo che per continuare a fargli
copiare tutto ciò ch’Ella desidera. Alla prima occasione
le spedirò le Copie dei Cori del Bettoni, l’esemplare dei

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