Page 21 - Antonio Canova
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Quarenghi che gli scrive: “Ho molto conosciuto
Antolini a Roma e Lei se lo deve ricordare
frequentando qualche volta la mia casa, allora non era
che un mediocrissimo essere e più che mediocre
disegnatore, qui ancora s’è molto fatto e molto si fa nel
gusto di Pesto. Ma oh Dio che robba, finestre francesi
dettagli d’alcuna forma proporzioni analoghe alla loro
vuota testa in somma un Caos di follia, e gli si può dire
con Orazio Spectatum admissi risum tonabis amicis.
Attualmente non piaccion che le stravaganze ancora
con l’epiteto mai vedute, forse averà letto nelle
Gazzette il nome di questi Luminari del buon gusto,
che il loro scopo è di farsi conoscere ancor di fuori, il
Corifeo de quali è un certo Tomas ora de Tomon, che
Lei deve aver conosciuto in Roma dopo la mia
partenza”. Il razionalismo neopalladiano di Quarenghi
unisce nella stessa intransigente condanna la
magniloquenza imperiale di Antolini e l’estro visionario
di Thomas de Thomon, epigono di Piranesi e Ledoux,
originale interprete del gusto dorico e soprattutto suo
rivale, a partire dagli anni novanta del Settecento, nei
grandi cantieri architettonici di Pietroburgo.
Rispetto allo sfondo cosmopolita dei carteggi di
Quarenghi e di Selva, la serie di lettere di Pietro
Benvenuti all’allievo Francesco Nenci ci riportano nel
clima più angusto della Restaurazione, tra la Sala
d’Ercole di Palazzo Pitti e la Cappella dedicata alla
Vergine nella Villa di Poggio Imperiale, o le
macchinose pale d’altare inviate da questi ultimi
interpreti della maniera grande nel tempio votivo
borbonico di San Francesco di Paola a Napoli. Ma la
prima lettera, del febbraio 1813 al tramonto della
grande stagione napoleonica, riguarda ancora la
celebrazione di Canova. Lo scultore diventa il
protagonista del monumentale dipinto, oggi a
Versailles, dove Benvenuti celebra lo splendore
mecenatizio della corte fiorentina di Elisa Baciocchi.
Chiede dunque aiuto a Nenci, allora pensionato a
Roma, per poter realizzare un’immagine più
attendibile dello scultore: “Avendo cominciato il
quadro per S.A.I. la nostra Granduchessa, che deve
rappresentare il Sig.r C. Canova nel momento di

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