Page 16 - Antonio Canova
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1780, decisive per capire il suo impatto con il nuovo
ambiente, il coraggio delle sue scelte e soprattutto la
sua forte personalità. Dopo un esordio più che
confidenziale dove veniva descritto il doloroso
intervento ad una “fistula vicino all’Ano”, si sfoga:
“…se Dio mi concede la grazia di veder un’altra volta
la mia Italia e Roma, ne li de Marchis ne tutta quella
schiera di Somaroni Architetti ne a Venezia li
Macaruzzi mi romperanno più il Culo, mentre l’ho ben
rotto ed aperto, il Spirito però è sano, e posso come
prima e senza incomodo fare li miei necessari
bisogni…”.
Ma anche nella capitale russa, dove si trova nella
circostanza di presentare il “Modello del Palazzo di
Campagna all’Imperatrice”, l’atmosfera appare
polemica dato che “non si può figurare Sig. Tonino –
confida all’amico- cosa dicono di me questi Italiani, e
del mio stile d’Architettura, la critica più generale che
si è che io copio dal Palladio e che non porto niente di
novo in Pietroburgo nella mia Architettura”. La
conseguenza è che “li lascio dire, perché la maggior
parte son Romani e del gusto Romanesco, e crepano
d’invidia per esser superiore e nella prevenzione e nella
paga alla loro, si sono uniti per abbattermi, ma per
l’ajuto di Dio S. Maestà guarda le cose mie con ochio
benigno”. Il favore della Grande Caterina viene
confermato anche alla presentazione del “pensiero
della Borsa dei Mercanti”, di cui “fu contentissima,
come lo sono tutti quelli che l’hanno veduta e
particolarmente li Mercanti, questo edificio sarà il più
magnifico in questo genere di quanti ve ne sono in
Europa, è d’ordine Dorico senza ornamento alcuno
tutto isolato con due portici nelle facciate simili a
quello della Rotonda, quando le scrivo un’altra volta
gliene manderò una idea, costoro crepano d’invidia”.
Quarenghi aveva portato in Russia, applicandolo
significativamente ad un edificio di carattere moderno
e utilitario come la Borsa, i severi principi
dell’architettura funzionale ispirati alle teorie del
Lodoli e alle istanze diffuse da Algarotti. Mentre
l’ispirazione “dorica” rimandava a quel primitivismo
dal forte impatto poetico, in certa misura suggestionato
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