Page 60 - Antonio Canova
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Nel 1781, essendosi creata la fama di enfant prodige, fu inviato
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, istituita proprio in
quell’anno, dove ottenne tutti i premi istituiti dalla scuola. Nel
1792, con l’aiuto dell’aretino Bonfiglioli, potè trasferirsi a
Roma dove ben presto assorbì le idee neoclassiche che già si
andavano affermando e ne divenne uno dei primi alfieri. A
Roma incontrò Canova, con il quale instaurò una durevole
amicizia, testimoniata anche dal singolare ritratto dipinto
subito dopo la morte dello scultore su probabile commissione di
Giovanni Degli Alessandri (Firenze, collezione Degli
Alessandri-Puletti) e divulgato da un’incisione di Raffaello
Morghen in controfrontespizio al Saggio sulla vita e le opere di
Antonio Canova di Giovanni Rosini, Pisa, Niccolò Capurro,
1825 e 1830. Eletto accademico di San Luca a Roma, nel 1803
fu nominato direttore dell’Accademia fiorentina, incarico che
manterrà fino alla morte. Nel 1809 fu a Parigi per alcuni mesi e
vi incontrò Jacques-Louis David. Dopo il suo ritorno a Firenze
dipinse le sue due opere più note, Il giuramento dei Sassoni a
Napoleone, 1812 (ora alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze)
e Elisa Baciocchi e la sua corte, 1812-1813 (ora a Versailles,
Musée National du Château et de Trianon), in cui fra i
ventiquattro personaggi che attorniano il trono della
granduchessa e del consorte, compare anche il ritratto di
Canova in atto di mostrare al principe Felice Baciocchi il
ritratto di Elisa da lui scolpito (cfr. E. Fezzi, in Dizionario
Biografico degli Italiani, Roma, Ist. della Enciclopedia Italiana,
VIII 1966, pp. 680-681).

2. Francesco Luigi Nenci (Anghiari, 1782-Siena, 1850) fu
pittore specializzato in pittura a carattere storico, decoratore e
restauratore. Si formò prima a Città di Castello, presso
Tommaso Maria Conca, poi (dal 1797 al 1811) all’Accademia
di Belle Arti di Firenze, dove ebbe come maestro, fra gli altri,
Pietro Benvenuti. Nel 1811 vinse il pensionato a Roma, che si
concluse nel 1816. Nel 1827 ottenne la cattedra di pittura
all’Accademia d’Arte di Siena e nel 1837 fu nominato
professore di merito dell’Accademia di Ravenna con cui ebbe
contatti fino al 1849. Tra le sue commissioni più importanti gli
affreschi in palazzo Pitti, su commissione del granduca
Ferdinando III di Asburgo-Lorena, dove decorò assieme ad altri
artisti la Sala di Ulisse (1833). Realizzò anche l’Assunzione di
Maria per la cappella della villa medicea di Poggio Imperiale e
una sua pala, Edipo fanciullo sciolto dai lacci da un pastore,
1815, già nelle collezioni dell’Accademia fiorentina, è
conservata a Palazzo Pitti (cfr. A. P. Torresi, Primo dizionario
biografico di pittori e restauratori italiani dal 1750 al 1950,
Ferrara, “Liberty House”, 1999, ad vocem).

3. Elisa Bonaparte Baciocchi (Ajaccio, 1777-Villa Vicentina,
Trieste, 1820), già posta a capo col marito del principato di

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