Page 71 - Antonio Canova
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dall’iniziale classicismo per volgersi verso il gusto romantico.
Nel 1829 la grande tela con l’Entrata di Carlo VIII in Firenze,
commissionatagli dal granduca Leopoldo II di Toscana, lo pose
tra i maestri della pittura accademico-romantica. Nello stesso
anno fu assunto come assistente di Benvenuti, cui subentrò
nell’insegnamento accademico nel 1844.

3. Forse Nicola Monti, pittore pistoiese, cui si deve un ritratto in
litografia dell’abate Melchiorre Missirini.

4. Francesco Leopoldo Giorgio Luigi Marco Stefano Pozzi
(Portoferraio, 1790-Firenze, 1844) frequentò l’Accademia di
Belle Arti di Firenze come allievo di Francesco Carradori dal
1809 al 1816, anno in cui ottenne il pensionato romano, che si
protrasse fino al 1823, data della sua nomina ad insegnante. A
Roma scolpì il monumento al principe Filippo Colonna e a sua
moglie per la chiesa dei Santissimi Apostoli (cfr. A.P. Torresi, I
documenti della Galleria degli Uffizi, in Antonio Canova. Alcune
lettere a Firenze (1801-1821), a cura di A.P. Torresi, Ferrara,
“Liberty house”, 1999, p. 61 nota 28).

5. Domenico (detto Francesco) Udine (Rovereto, 1784-Firenze,
1850), pittore e copista, fu dapprima allievo del pittore
Giovanni Galvagni presso le Scuole normali della sua città, e,
dal 1805, del Benvenuti all’Accademia di Belle Arti di Firenze,
che frequentò fino al 1815. Nel 1814, assieme al maestro
Benvenuti e ai pittori Bezzuoli e Martellini relizzò gli apparati
decorativi per il rientro a Firenze del granduca Ferdinando III.
Nel 1816 venne naturalizzato toscano (cfr. A.P. Torresi, Primo
Dizionario Biografico di pittori restauratori italiani, Ferrara,
“Liberty house”, 1999, ad vocem).

6. Giovanni Santi Soldaini (Pagnana, Pisa, 1785 ca.-Poppi,
1861), pittore, copista e rastauratore, dopo un apprendistato
presso Giovanni Battista Tempesti e il pittore restauratore
Giovanni Stella, si iscrisse nel 1805 all’Accademia di Belle Arti
di Firenze, dove ottenne vari premi fino al 1810. Nel 1811 vinse
il primo premio dell’Accademia di Brera col disegno Leonardo
da Vinci morente visitato a Fontainebleau da Francesco I. Negli
stessi anni realizzò decorazioni ad affresco a Firenze e a Pisa, e
restauri nella sede dell’Università. Intorno al 1825 si fece frate
in un convento di Empoli e poi cenobita all’Eremo di Camaldoli,
col nome di don Raffaello (cfr. A.P. Torresi cit.,1999, ad vocem).

7. Gaspare Landi (Piacenza, 1756-1830) iniziò i suoi studi sotto
la guida di artisti locali e nel 1781 si recò nell’Urbe, dove
completò la sua formazione nell’ambito dell’elegante classicismo
romano, entrando in confidenza con Pompeo Batoni e Antonio
Canova, di cui dipinse il ritratto nel 1806 e col quale collaborò
alla fondazione dell’Accademia d’Italia. Eletto nel 1801
all’Accademia di San Luca, nella quale fu professore di pittura
dal 1810, ne divenne presidente nel 1817.

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