Page 67 - Antonio Canova
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ultimarla giacché nel inverno non avrà abbastanza
luce per la lontananza delle finestre.
Riguardo poi al altro quadro d’invenzione del
quart’anno lei è in tutta libertà di far o due o più
figure, come pure della grandezza delle medesime che
possono esser come natura, o meno come più le fa
piacere.
Mia moglie le torna tanti saluti io spero si verrà nel
ottobre a Roma, ora siamo molto occupati a preparare
una festa per l’arrivo del Sovrano è questo che mi ha
fatto ritardare a scriverle.
Tanti saluti al Sig.r Canova e a tutti li Amici non vedo
l’ora di essere a Roma per abbracciarli e vedere le loro
belle opere, intanto col amico Chiaromanni si parla
spesso delle loro e sue opere.
Dove voglia non mi risparmi e si ricordi del suo [aff.]
Aff.mo Amico
Pietro Benvenuti
*Autografo: un foglio int., tre facciate.
A tergo: All Molto Illustre Sig.r Sig.r Pad.ne/ Il Sig.r Francesco
Nenci Pittore/ Roma. Tracce di sigillo in carta.
1 Giovanni Cosimo Berti (1750 ca.-1828), dal 1807 commesso
dell’Ufficio di Presidenza dell’Accademia di Belle Arti in
Firenze, alle dipendenze di Giovanni degli Alessandri.
2 Ferdinando III d’Asburgo-Lorena (Firenze, 1769-1829),
granduca di Toscana. Restaurato sul trono alla fine del 1799 in
seguito alle vittorie degli austro-russi, ne era stato spodestato
nel 1801 per effetto del trattato di Aranjuez, che assegnava la
Toscana a Ludovico di Borbone col titolo di re di Etruria,
ottenendo in compenso il granducato di Würzburg. Tornò in
Toscana solo nel 1814 quando, dopo l’ingresso a Parigi degli
alleati e l’abdicazione di Bonaparte, la vicenda napoleonica
andava avviandosi verso il suo definitivo epilogo.
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