Page 127 - Antonio Canova
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Maria Quarenghi riverisce distintamente il Sig.r
Antonio e molto si consola della sua vicina venuta in
Roma.**

*Autografo: un foglio int., due facciate e mezza.
A tergo: All’Ill.mo Sig. Sig. P.ron Col.mo/ Il Sig. Antonio Selva
Architetto/ Venezia/ recapito al Sig.r Temanza. Tracce di sigillo
in carta.
**Di mano di Maria Quarenghi

                                 5.*
GIACOMO QUARENGHI A GIANNANTONIO SELVA1

Car.mo Sig.r Antonio amico P.ron

O che pranzo nella sua Casa in compagnia di tutti i
suoi Parenti, ed in mezzo il Sig. Temanza, e sopra le
spalle la sua Immagine, quanti discorsi e di Roma e di
Venezia e di Pietro Burgo; oh che coppiete benché di
Magro, oh che Cipro, oh che Brindisi alla salute di
tutti, o che Serva in caso di Bisogno, insomma oh che
tutto; s’è mangiato e bevuto allegramente, e se Iddio ci
concede salute e vita, oh che magnare al ritorno
nostro. Il Passaporto per averlo oltre l’incomodo e
perdimento di tempo, mi costa più di dieci Zechini. Mi
sono dimenticato scriverli, che dentro la Nave che
porterà parte delle loggie ci metta tra la robba mia
anche il leggino, o sia Machina d’alzare ed abbassare
ch’io adoperava per dissegnare, e nel libro del Sig.
Cades2 ci troverà la lettera che mi scrive il sudetto a
discolpa di non aver finito il libro, che la terrà presso
di sé per tutto quello che può occorrere, e mi preme
ch’il libro lo veda prima il Sig. Hamilton3 e Volpato,4
acciò sia conosciuto il suo bel proceder meco, ed anche
acciò s’adoperino per fargli mantener la parola e
l’obligo che ha meco. Troverà qui incluso il disegno
delle mensole con la sua spiegazione, e faccia far
subito almeno li buchi mentre ci sono ancora li
stuccatori, altrimenti sarebbe un guasto il farli doppo,
mentre che queste mensole vi devono stare solamente in

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