Page 131 - Antonio Canova
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GIACOMO QUARENGHI A GIANNANTONIO SELVA1

Carissimo Sig.r Antonio

Doppo un faticoso viaggio siamo felicemente giunti in
Pietroburgo, tutto che mia Moglie abbia partorito in
una capanna, che la mente umana non è capace
immaginar cosa più cruda, senza potersi spiegare
d’alcuna cosa, con tutto ciò l’ha passata bene e sta
molto bene nel suo puerperio, il luogo dove partorì non
era che tre ore lontano da Pietroburgo, dove un giorno
doppo vi siamo arrivati, ma di questo in altra
occasione più a lungo, quando si scriverà alla S.a
Paola essendo più materia da lei. Appena qui giunto
ritrovai una sua carissima unitamente ad una di sua
Ecc.a il Sig. Senatore.2 Lo ringrazio quanto so e posso
di quanto ha fatto per me sì per la Sala come per tutti
impicci a lei addossati, e spero non mi vorrà mai
abbandonare della sua amicizia ed asistenza nelle mie
cose di Roma, che spero tra le molte ancora ancora,
averà fatto finir il libro al Cades. Per guadagnar un
mezzo Zechino scrivo queste due righe al Sig.r Abate
Corazza a Napoli in questa carta che sperò lei la
taglierà e sigillerà con la sopra scritta al detto a
Napoli.
Sig. Tonino caro ho piacere che lei per prova abbia
sperimentati l’artisti di Roma e la Malignità di questi
Architetti che non hanno altro d’Architetti che il nome
usurpato del Maestro di Casa del Muratore e
Falegname e del de Marchis non m’arriva nulla di
novo, bensì m’ha colpito all’ultimo segno la morte del
povero Stringini, che se non aveva il merito di gran
Pittore, aveva quello di uomo onorato e docile, la sua
memoria non sarà mai dimenticata da me, ho piacere
ch’abbia rimpiazzato bene, e son sicuro che se le figure
l’ha fatte il Sig. Taddeo saranno spiritose. Se il Cades
ha fatto le due figure ne’ campi grandi della Sala spero
vi faranno bene e romperanno un poco que’ gran
spazi, bisogna però che abbino un Carattere leggiero
ed Antico, se mai non fossero fatti procuri app.o S.E.
che si faccino che son sicuro ne sarà contento. Spero
averà ricevuta una mia da Berlino, e spero ancora

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