Page 150 - Antonio Canova
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delle [decoraz] medesime. D. Gabinetti ad ogni piano
per comodo delle Dame etc. etc. Sotto la scena poi vi si
può fare de’ Magazzini e sotto le loggie o camerini
un’abitazione per il Custode del Teatro. Non ho
marcato Cantine non conoscendo né la situazione né la
qualità del terreno, ma sarebbe necessario pensarvi
ancora a queste seriamente. Manderò il più presto
possibile ancora li schiabloni delle Cornici in carta
finissima, e con il maggior studio e diligenza possibile,
mentre oltre le grandi masse li dettagli devono sentire
del gusto di chi ha progettato il Teatro. Questo è
quanto per ora posso dire a V. Eccellenza rapporto a
questo Teatro, che mi son dato tutta la pena possibile
per meritare qualche compatimento da questi suoi
gentilissimi Concittadini. Bene inteso sempre se mai
avesse luogo. La prego quanto mai posso di consultare
in mio nome il mio caro amico Sig.r Tonin Selva, che
spero vorrà essere per me e per il mio onore la vera
amicizia di farle osservare que’ difetti, che certamente
non saranno pochi, e correggerli.

  Troverà annesso a’ medesimi piani due Ritratti del
suo aff.mo servo il Cav.r Quarenghi, a questi ci mancan
le parole non essendo ancora del tutto finito il Rame,
ma li mando quali sono, uno di questi prego V.
Eccellenza di gradirlo come il più sincero attestato di
quella grande stima e rispetto che le professo, l’altro la
prego farlo passare al nostro Sig.r Selva. Sicuramente
dopo le Feste mi metterò in viaggio e spero di ricevere
sue nuove, e suoi ordini qui a Pietroburgo, sempre però
con la sopra carta al nostro Sig.r Duca2 per il motivo
accennatole nell’ultima mia. Forse non passerò più per
Vienna avendo questa dilazione sconvolte tutte le mie
idee. A que’ suoi rispettabilissi[mi] Concittadini la
prego dirle mille e mille cose in mio nome, così al
nostro Sig.r Canova se pure ritrovasi in Roma. Qui si
dicono grandi cose e del suo talento e della sua gitta a
Parigi, tutte cose che gli fanno il più grande onore.
Prego V. Eccellenza di far copiare da questa mia tutto
quello che riguarda il Teatro, e condannarla alle
fiamme perché non ebbi tempo né di trascriverla né di
correggerla essendo imminente la partenza del
Corriere. Mi conservi l’onor della sua stima e mi creda

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