Page 223 - Antonio Canova
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approvare del tutto il di lui assunto di contradire al
bello ideale, e qualche altro paragrafo sullo studio
delle antiche statue. Erano già spedite le dette due
copie quando venne da me il sud.to Sig.r Majer con
un’altra incaricandomi di spedirvela e chiedendomi se
poteva scrivervi; gli risposi che il libro lo riteneva a
vostra disposizione, ma che la lettera ben volentieri ve
l’avrei rimessa come fo ora. Il Majer è pure gran
conoscitore di Musica, conoscerete il di lui merito ove
anche in tal bell’arte parla nel Discorso intorno alle di
lei vicende alla pag. 95. Questo discorso dovete farlo
pur leggere alla Sig.ra Anna Maria, e son certo ne avrà
gran piacere poiché è conforme a quelle massime
ch’Ella sa così ben seguire colla di lei bravura;
riveritela e ringraziatela del piacere, che ben mi
ricordo ho provato al suo dolce canto. A proposito di
musica l’ultima volta che fui a Padova Pacchierotti4
m’incaricò di salutarvi e pregarvi di sollecitare il
Giovine Rinaldi alla determinazione del modelletto per
il di lui gruppo; parmi comprendere che il soggetto non
fosse per anco fissato, se ciò fosse lo consiglierei a
mandargli prima qualche schizzo, e meglio se si
servisse del mio mezzo poiché potrei farlo dimettere da
qualche …

1. Giovanni Battista Pastega, detto Regin, aveva richiesto
l’aiuto e la protezione di Canova, per il tramite della zia
paterna Caterina Canova Bastasin, avendo l’unico figlio
rinchiuso nelle carceri di Feltre fin dal settembre del 1817 per
sospetto “di complicità di monetario falso per aver spese tre o
quattro monete d’oro, che vennero riconosciute false” (cfr.
Lettera di Caterina Canova al nipote Antonio, 22 ottobre 1817,
Venezia, Fondazione Quercini Stampalia, Cl. VII, cod. 125 (=
736), cit. in Antonio Canova. Epistolario (1816-1817), a cura
di H. Honour-P. Mariuz, Roma, Salerno Editrice, XVIII 2003,
tomo II, lettera n. 954, pp. 1081-1082).

2. Giovanni Zardo, detto Fantolin, conosciuto come Nanne,
figlio dello zio materno di Canova, Francesco Zardo. Dal 1818
fu il soprintendente alla costruzione della nuova chiesa
parrocchiale di Possagno, il cosiddetto “tempio canoviano”.

3. Si tratta del ponderoso testo di Andrea Majer (Venezia,
1765-1837), Della imitazione pittorica della eccellenza delle
opere di Tiziano e della vita di Tiziano scritta da Stefano

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