Page 33 - Antonio Canova
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nuovamente la mia riconoscenza per il gentil dono che
voleste farmi delle stampe, incise delle vostre
ammirabili opere; queste stampe mi furono e sono
carissime, siccome un testimonio del vostro merito, e
della benevolenza di cui generosamente mi adornate.
Accogliete, Chiarissimo Signor Presidente, le proteste
della perfetta considerazione e rispetto, con che mi
pregio essere
Vostro Obbligatissimo Servitore
Antonio Canòva
*Autografo: un foglio, una facciata e mezza.
1. Si tratta dell’Accademia del Disegno, denominata di San
Luca, che il 5 gennaio di quello stesso anno aveva finalmente
accolto come membro l’artista possagnese, dopo quelle di
Firenze (1791), Stoccolma (1796) e Vienna (1799), in grazia
della fama internazionale ormai acquisita, ancorché le solite
gelosie cercassero di colpirlo con l’accusa di giacobinismo. Il 2
settembre 1810, in concomitanza con l’attenzione suscitata
dall’invito a Parigi del general Duroc, duca del Friuli e gran
maresciallo del palazzo imperiale, per realizzare la statua
dell’imperatrice Marie Louise come Concordia, i colleghi
dell’Accademia lo elessero per acclamazione loro principe,
convinti che Canova potesse nell’occasione perorare con
maggiore autorevolezza la causa dell’Accademia presso
Napoleone.
4.*
ANTONIO CANOVA A HENRY TRESHAM1
Pregiatissimo Amico
È da gran tempo che avrei dovuto scrivervi, ma le
circostanze de’ tempi avrebbero resa inutile qualunque
lettera a voi indirizzata, essendo pressoché impossibile
in allora di farla giungere costà. Ora però che il Cielo
ci ha donato, come spero, la cotanto sospirata Pace,
mi faccio un piacere significarvi, che nel tempo della
Repubblica Romana ho creduto di vendere il noto
Gruppo del Sig.r Colonello,2 giacché altrimenti sarebbe
stato portato via dai francesi come cosa assai cognita
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