Page 191 - Antonio Canova
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avrò dal Sig.r Moretti.
  Quando avrò stabilito le precise misure della loggia

Dorica mi darò il piacere di presentargliene l’idea non
già perché mi lusinghi che sia meritevole di esser
sottoposta al suo maestrevol occhio, ma solo perché la
critichi, critica che fatta dalla di lei sincera amicizia
mi sarà carissima, e della quale son certo di
apprendere.

  Ringrazio moltissimo [della] la Sig.a Maria della
finezza usatami colle alquante righe scritte di propio
pugno; pregola di riverirmela distintamente ed
accertarla della mia stima e desiderio che tengo di
poterla servire.

  Il Sig.r Co. Algarotti l’invia mille saluti, egli è
aflitissimo perché la di lui unica figlia che da due anni
e mezzo è ammalata, quando credevasi rimessa,
ricadde in modo che si crede di perderla. Povero
Cavaliere! In tutta la sua vita non ha avuto un
momento di quiete, egli che per tanti titoli meriterebbe
ogni felicità. Io le raccomando di governarsi e di
guardarsi per qualche tempo dalla troppa [Venezia
16.] applicazione per non stancare la vista. Mi ami e
mi creda quale con tutta sincerità mi dichiaro

                                Venezia li 16. Dicembre 1775.

                                  5.

(5.)
Al Sig.r Giacomo Quarenghi a Roma*
Col mezzo del Sig.r Bonetti le spedisco un involto con le
copie dei Cori del Bettoni, le stampe dei Vasi incisi da
Maurino e il S. Pietro Martire di Tiziano, a tutto ciò vi
avrei volentieri unito li disegni del Sig.r Moretti se me li
avesse consegnati a me mi aveva data parola, ma di
questi per esser piccioli subito avuti ne farò un rotolo e
glielo spedirò per la posta, che essendo di picciol
volume non reccherà gran spesa.

  Per le 16 lire delle Copie di Musica si riservi a

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