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FRA CREMONA E BOLOGNA,
ASPETTI DELLA PITTURA PARMENSE
NEL CINQUECENTO*
Dianzi ho voluto supporre che fra gli “eccel- a Busseto, anche nel 1544, per la decorazione
lenti maestri” citati dal Vasari per la formazione della facciata di una casa nella via principale e
artistica del Parmigianino, ci fosse stato quel per un affresco nella chiesa francescana di San-
Gian Gherardo delle Catene che verrà docu- ta Maria degli Angeli100.
mentato a Modena almeno dal 1521. Vale a dire
il pittore che con ogni sicurezza partecipò agli A Busseto si trova documentata visivamente
esordi di Nicolò dell’Abate, due personalità che per il modenese una delle invenzioni più tipi-
gli studi critici appena passati addirittura con- che, vale a dire un soggetto di intrattenimento
fondevano. in costumi contemporanei, la cui tipologia fu
suggerita con probabilità da Girolamo da Trevi-
Nell’evolversi della continuità culturale, ap- so il Giovane, e che pure Parmigianino do-
pare oltremodo significativo che appena dopo vrebbe avere sperimentato in modo autonomo.
la scomparsa del geniale Mazzola, avvenuta nel Non per nulla nel 1627 verranno inventariati
1540, Giampaolo Meli Lupi chiamasse in Rocca presso la collezione Garimberti a Parma “Doi
a Soragna, entro il 15 agosto 1543, non il suo quadri di Niccolò dell’Abate, cioè un Musica
continuatore naturale Girolamo Bedoli (peraltro [concerto], et l’altro uno Banchetto’’101.
occupato nella commissione decorativa assai
prestigiosa nell’abside del Duomo), bensì il Ne risentì lo stesso erede elettivo del Maz-
sensibile e personale interprete modenese. An- zola, Girolamo Bedoli, approntando prima del
che grazie alla vicinanza con Pordenone a Cor- 1569-1570 per Giberto Sanvitale il bellissimo
temaggiore, dell’Abate venne a trovarsi al cen- progetto per l’affrescatura di una stanza nella
tro d’una esperienza stilistica che sarà d’impor- Rocca a Sala, con abatesche coppie di giovani
tanza capitale, anche per la cultura pittorica donne affacciate da un parapetto; di cui però il
francese. bolognese Ercole Procaccini non tenne conto
durante l’esecuzione102. Da notare pure come
È attendibile che a Soragna l’artista si produ- un disegno tondo del cremonese Bernardino
cesse nell’affrescatura di almeno quattro stanze Gatti, che fu attivo a Parma fra 1557 e 1572,
a sinistra nella facciata del maniero, di fronte rappresentante una rarissima Allegoria amoro-
alle quali il Meli Lupi fece recingere nel giugno sa e comprendente un personaggio in vesti
1542 un piacevole giardinetto. Presumibilmente moderne entro un paesaggio, verrà scambiato
passò poi ad operare per Girolamo Pallavicino come della scuola del dell’Abate103.
* Estratto da “Parma per l’Arte”, nuova serie, Anno VIII, fasc. 1, 2002, pp. 104-108, ff. 15-16.
100 (G. CIRILLO-) G. GODI, Nicolò dell’Abate e la presunta attività del Parmigianino a Soragna, Parma, 1976, pp. 11-90; G.
CIRILLO-G. GODI, Un’importante scoperta per la Sala d’Ercole di Nicolò dell’Abate nella Rocca a Soragna, in “Archivio Storico
per le Province Parmensi”, IV serie, v. XLVI (1994), Parma, 1995, pp. 263-279 (con bibl. precedente); G. CIRILLO, Dipinti e
disegni inediti del Cinquecento parmense a proposito del nuovo catalogo della Galleria Nazionale, in “Parma per l’Arte”,
fasc. 2,1, 1998-1999, p. 11 (con bibl. precedente); C. MINGARDI, I luoghi verdiani. Busseto, Roncole Verdi, Sant’Agata,
“Grand Tour”, Milano, 2001, pp. 9, 21, 115, f. a p. 67; C. DOTTI-C. MINGARDI, Quasi un Museo. Arredi e quadri nel Palazzo
del Monte, in Pasco Oves Meas. Il Monte di Pietà di Busseto e la sua Biblioteca, Parma, 2002, pp. 110-111, ff. a p. 112.
101 I. AFFÒ, Vita del graziosissimo pittore Francesco Mazzola detto Parmigianino, Parma, 1784, p. 94.
102 G. CIRILLO, op. cit., pp. 26, 28, f. 12; G. CIRILLO, La Rocca, in Sala Baganza, “Grand Tour”, n. 16, Milano, 1999, pp. 34-36.
103 G. CIRILLO-G. GODI, Una “Allegoria” inedita di Bernardino Gatti, in “Parma nell’Arte”, fasc. unico, 1989-1990, pp. 37-38.
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