Page 197 - Antonio Canova

avere un seguito. Un giudizio più equilibrato toccò invece alle
Memorie degli architetti antichi e moderni (1768), che
tracciano una storia dell’architettura a partire dall’antichità
seguendo lo schema, all’epoca assai diffuso, di
un’organizzazione per cicli dell’evoluzione storica, e i Principi
dell’architettura civile (1785), suo capolavoro.

8.

(2.)
Al Sig.r Tommaso Temanza*
Il Sig.r Milizia ha di molto supplito al freddo
accoglimento fattomi allorché gli presentai la lettera di
V.S. Stt.ma. Egli dopo aver ricercato di me al Sig.r
Quarenghi, Domenica mattina venne a farmi visita ad
esibirsi in tutto ciò ch’io l’avessi richiesto ed a
protestare la molta stima che per lei conserva. Mi
ricercò quando potessi fargli avere una copia del di Lei
libro, perché era ansiosissimo di leggerlo, e mille altre
politezze. Non so a che attribuire una tale mutazione;
io gli corrisposi nel miglior modo, gli promisi che il
primo esemplare dispensato in Roma sarebbe stato il
suo, e gli dissi che gliene avrei anticipata la lettura
dandogli il mio, se passato non l’avessi al Sig.r Ab.
Novellista per farne l’estratto. Il Sig.r Quarenghi ha
finalmente accettato il suo dono, a condizione però
ch’Ella gl’indichi il modo di corrispondere almeno con
qualche disegno. Ora bisogna che mi sappia dire
subito col mezzo di mio zio se debbo regalare o no la
copia al detto Sig.r Milizia. Meritamente viene
applaudita la sua bell’opera, io ne provo tutto il
piacere, benché già ne fossi certissimo di un sì felice
esito. Ebbi lettera da Firenze che il Sig.r Giuseppe Pelli
Direttore di quella Real Galleria stava leggendola, e
che gli faceva grandissimo piacere ammirando il
maestrevol modo con cui erano descritte le opere di
que’ valentuomini. È un Signore che intende molto, e
sta attualmente formando l’Istoria della Galleria
suddetta. Non mancherò di scrivere a M. Raimondo. In
S.E. Proc.r Contarini io conto un gran Protettore, e

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