Page 208 - Antonio Canova

15.

pubb.a (4.)

A. C.

Evviva Canova evviva l’amico. Jeri ò veduto il Busto da
voi fatto del Sovrano; ed al primo colpo d’occhio si
deve dire da chiunque ch’è un Principe della Casa
d’Austria; tutti poi quelli che conoscono personalmente
Francesco II dicono essere perfettamente somigliante.
Gli avete infusa l’anima e la testa è girata con tal
imponente dolce maestà che spira rispetto e
confidenza; è il Giove Egioco. Bello il collo, e belle le
orecchie e gran belle pieghe, scelta verità senza
affettazione.

Jeri pure lo volle vedere S.E. Plenipotenziario con due
Consiglieri ed oggi lo ha veduto molti altri, e tutti lo
hanno ammirato ed applaudito. Il Sig.r
Plenipotenziario mi ha incaricato di parteciparvi la
sua vera compiacenza per un’opera così perfetta in
tutti i suoi rapporti. Io avrei desiderato che fosse
tenuto esposto e veduto universalmente nel sito che lo
aveva collocato perché era a portata di un bellissimo
lume che facea rimarcare i più delicati sentimenti da
voi dati a tutte le parti, ed ebbi campo di farglieli
riflettere; ma si dovette subito rinchiudere perché vi è
commissione di non lasciarlo più vedere se prima non
viene l’ordine dalla Corte di esporlo, nel qual giorno vi
sarà adunanza ed il Cavallier Morelli farà un Discorso.

Ho ricevute le copie del Bassorilievo ed avete ben
ragione di essere più contento dell’incisione. In paese
ho fatta la disposizione che mi avete concessa, e nei
giorni venturi adempirò il resto. Vi ringrazio anche del
passo di Pindaro trascritomi, e di quanto mi avete
comunicato[mi] rapporto all’Arma o sigillo che [si] fa
conoscere la dificoltà di essere decifrata.

A proposito di medaglie devo pregarvi di procurarmi
quella di rame del Cardinal Giardin fatta costì dal
Maranteselli, preme ad un mio amico a qualunque
prezzo.

Nel mandarmi la Luigia ….che mi scriva se devo
passar il dinaro a Ferdinando in corrispondente
somma, oppure con cambiale a pro contanti.

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