Page 211 - Antonio Canova
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intermediazione nella circostanza che vedrà lo scultore
impegnato a Parigi nelle negoziazioni avviate per il recupero
delle opere d’arte dello stato della Chiesa. Nominato con la
Restaurazione Intendente delle Belle Arti e dei Monumenti e, a
partire dal marzo del 1816, secrétaire perpetuel dell’Académie
des Beaux Arts, diverrà il dittatore effettivo della politica
artistica ufficiale in Francia.
3. Giuseppe Bossi (Busto Arsizio, 1777-Milano, 1815) aveva
studiato come pittore a Milano, all’Accademia di Brera, e a
Roma, dal 1795 al 1801, dove aveva fatto la conoscenza di
Canova. Ritornato a Milano, era stato nominato segretario
dell’Accademia di Brera (1801-1807), che presto iniziò a
riorganizzare, confermandosi al contempo come pittore di
primo piano di soggetti storici e come scrittore d’arte esperto
della vita e dell’opera di Leonardo da Vinci. Avviò un fitto
carteggio con Canova, di cui realizzerà il ritratto nel 1810, in
occasione del breve soggiorno milanese dello scultore di ritorno
da Parigi. In segno di profonda amicizia Canova avrebbe a sua
volta pensato ad un ritratto del Bossi in marmo, di cui resta il
modello in gesso, identificabile in quello presso la Gipsoteca di
Possagno n. 254. Il busto colossale verrà tuttavia terminato
solo dopo la morte dell’artista milanese: collocato sul suo
cenotafio disegnato da Giacomo Moraglia e Pelagio Palagi, sarà
solennemente inaugurato il 16 maggio 1818 in una sala della
Biblioteca Braidense (ora alla Biblioteca Ambrosiana).
4. Probabilmente G. Rossi, segretario dell’Accademia Nazionale
di Belle Arti di Bologna, cui il Selva indirizza una lettera s.d.,
trascritta nel Minutario al n. 27.
5. Tommaso Puccini (Firenze, 1749-1811), direttore delle
Gallerie fiorentine, sovrintendente alle Belle Arti, direttore
dell’Accademia di belle Arti. Coinvolto in prima persona
durante l’occupazione francese del 1799, era riuscito ad
ottenere che la Galleria degli Uffizi rimanesse intatta, senza
subire depredazioni.
6. Simone Stratico (Zara, 1733-Milano, 1824), matematico e
ingegnere dalmata, continuò le ricerche del marchese Giovanni
Poleni (illustre scienziato dell’Università di Padova che aveva
dato alle stampe le Exercitationes Vitruvianae uscite in tre
volumi dal 1739 al 1741) per un’edizione di Vitruvio, ma
l’opera, in quattro volumi, sortì postuma a Udine tra il 1825 e
il 1830.
7. Giovanni Battista Cromer (1743-1809), avvocato, era da
tempo in rapporto con Canova per l’acquisto di cammei e di
altri oggetti di gusto antiquario. Nel 1794 aveva acquistato,
dietro suggerimento di Giannantonio Selva, la statua
commissionata nel 1778 al possagnese per il Prato della Valle
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