Page 233 - Antonio Canova
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dall’amico Quarenghi dopo tanto tempo che n’ero
privo. Egli sta bene e parmi contento assai essendo
impiegato dalle due Corti;2 mi dà varie commissioni di
Quadri appunto per la Corte, ma [che] il più di esse
non sono eseguibili, perché originali e vergini come li
vogliono non si ritrovano. Mi aggiunge che per certo
alla fine dell’estate viene in Italia per passarvi
l’inverno e ritornare colà in Primavera. V.E. non lo
crederà ed io sono del medesimo sentimento. Se mai se
le presentasse occasione di poter fargli avere due delle
dette medaglie una per Lui, l’altra per la Principessa
di Galicin, mi farà il sommo favore di [farme]
rendermene inteso …

* Nel margine, in alto a destra:
  (*) A Bassano. Venne la presente ri‹s›contrata dal Rezzonico

con lettera in data 22. dello stesso mese

** Nel margine, in alto a sinistra:
    (*) de Diede ai Remitani di Padova3

1. Si tratta del Monumento funerario dell’arciduchessa Maria
Cristina d’Austria (Vienna, Augustinerkirche), l’opera più
complessa di Canova, che costituisce la sintesi delle sue ricerche
sul tema della morte, della struttura architettonica della tomba,
del rapporto fra l’estinto e i dolenti e della fama dopo la morte.
Il mausoleo fu commissionato dal principe Albert Sachsen-
Teschen nell’agosto del 1798 mentre lo scultore era a Vienna
allo scopo di sollecitare la ripresa dei pagamenti della sua
pensione vitalizia, per onorare la consorte arciduchessa
d’Austria, morta il 23 giugno di quell’anno. Approvato il
definitivo progetto nell’agosto 1799, dopo una sorta di
estenuante braccio di ferro ingaggiato fra il committente
(puntiglioso collezionista di stampe e disegni, fondatore della
Collezione Albertina di Vienna), che pretendeva di controllare
ogni dettaglio dell’opera, e lo scultore, sempre attento a giocare
d’astuzia per accontentare il principe riuscendo, al contempo, a
realizzare la propria idea, il modello in gesso era compiuto fra
maggio e giugno 1800. Terminate le statue in marmo all’inizio
del 1805 lo scultore si recava a Vienna dal 12 giugno al 27
settembre per l’installazione del monumento, inaugurato
nell’ottobre.
2. Quella dello zar Alessandro I, succeduto al padre nel 1801, e
quella dell’imperatrice madre, Marija Fëdorovna, la vedova di
Paolo I.

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