Page 236 - Antonio Canova
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e alla pubblicazione della sua sterminata opera letteraria, che
uscì in quaranta volumi fra il 1800 e il 1813.

                                 27.

Al Sig.r G. Rossi Seg.io dell’Accademia Nazionale di
Belle Arti di Bologna
Restituitomi in Venezia dopo una lunga lontananza per
affari di professione ho ritrovato mio Sig.r un preg.
vostro foglio che mi partecipa l’onore impartitomi da
codesta Accad. Nazionale di Belle Arti coll’aver voluto
unire il mio nome in qualità di suo Socio onorario a
quello de’ più riputati Artisti dell’Europa. Conoscendo
di non aver qualità meritevoli di tal fregio esso mi sarà
di sprone colla continuazione de’ miei studj a
rendermene meno indegno, e ben volentieri mi presterò
in ogni incontro a dimostrare a codesta Accademia
quanto mi stia a cuore l’avanzamento delle Belle Arti
onde sempre più si confermi che la nostra Italia è la
sola sede ad essa riservata.

 Al rispettabile corpo Accademico, del quale voi o Sig.
sostenete con tanto merito il carico di Segretario, vi
prego di partecipare i rispettosi sentimenti di mia
riconoscenza, ed a voi in particolare, ho l’onore di
professarmi con vera estimazione.

                                 28.

Al Cav. Puccini1 Seg.io della Reale Accademia delle
Belle Arti a Firenze

                                [forse in Maggio] Giug.o 1805.
Voi eravate Amico del Cav.r Zuliani e pregiate Canova
deve adunque esservi cara la qui unita medaglia che
onora entrambi. Questa sarà interessante nella storia
delle Belle Arti per gli anedoti che la riguardano. Per
dieci anni il suo conio restò vergine e nascosto, e

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