Page 238 - Antonio Canova
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1. Tommaso Puccini (1749-1811), direttore delle Gallerie
fiorentine, sovrintendente alle Belle Arti e direttore
dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (sui rapporti fra Puccini
e Canova cfr. E. Spalletti, Qualche nota sui rapporti tra
Tommaso Puccini e Antonio Canova, a Roma e oltre: alcune
certezze e molti problemi ancora insoluti, in Antonio Canova.
La cultura figurativa e letteraria dei grandi centri italiani. 2.
Milano, Firenze, Napoli, [atti a cura di F. Mazzocca e G.
Venturi], Bassano del Grappa, Istituto di ricerca per gli studi su
Canova e il Neoclassicismo, 2006, pp. 225-233).
2. Cfr. Selva ad Abbondio Rezzonico, [22] giugno 1805, lettera
n. 24 (Minutario Selva), nota 1.

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Al Sig.r Cavaliere Giocondo Albertolli1 Milano

                                     Venezia 6. Febb. 1815 (*)*

Nel far menzione della famiglia Albertolli nell’elogio
del Sanmichieli resi giustizia al merito attestandogli la
mia vera stima. Ella poi ha voluto esser un po’ troppo
indulgente verso di me, e non posso attribuire che
all’amicizia ch’Ella mi dona le di Lei cortesi espressioni
rapporto al detto Elogio.

  Alla Sig.ra Contessa Durini, che ritorna costì ho data
per Lei una copia della mia Dissertazione sulla Voluta
Jonica. Con qualche incontro ne spedirò altre copie
ch’Ella avrà la bontà di rimettere a chi saranno
dirette.

  Dopo letta la detta Dissertazione abbia pur la
pazienza di legger la qui unita lettera, che mi fu scritta
da un colto giovine Cavaliere (*),** e la mia risposta,
perché le riflessioni da lui fattemi ed il credere che
plausibile fosse la correzione del Daviler, potrebbe
forse indurre qualche altro nello stesso equivoco.

  Le sarò assai obbligato s’Ella mi comunicherà la
sincera sua opinione, e le giuste critiche che meritar
potesse la detta Dissertazione.

  La prego di ricordarmi [distintamente] e ripettere i
cordiali miei saluti all’amico Ferdinando2 ed a tutta la
degnissima sua Famiglia, e di credermi con vera stima
e considerazione.

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