Page 235 - Antonio Canova
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Al Cav.r Cesarotti1
20 Maggio 1805
Dal Cav. Canova ho ricevute delle copie del di lui
ultimo Bassorilievo di Ercole furioso che uccide i propri
figli, mi scrive passatene 6 all’Immortal Cesarotti
dicendogli che la cosa è troppo picciola per lui onde
meritare da me una lettera a posta per presentargliele,
e riveritelo cordialissimamente. Mi prevalgo adunque
della gentilezza del rinomato ed ottimo Conte
Girolamo Martinengo che dimani viene costì per
fargliele avere. So ch’Ella ha veduta la prova che ha il
Cav.r Lazzara, della quale Canova non era soddisfo;
queste sono più correte come rileverà col confronto.
Avendogli io richiesto uno schiarimento sul numero
degli otto figli di Ercole da lui posti nel bassorilievo,
mentre Euripide ne nomina tre soltanto; mi rispose che
fece la composizione più copiosa prevalendosi della
descrizione di Pindaro (dei sacrifizj che annualmente si
facevano alle Porte Elettridi di Tebe alle ombre degli
otto figli di Ercole).
Canova nel corrente mese passa a Vienna, e nel
ritorno soltanto si fermerà in Venezia; veremmo a
trovarla, ed io avrò il piacere di veder uniti due Illustri
Soggetti che decorano l’Italia, e che reciprocamente si
ammirano.
Mi continui la sua buona grazia, e mi protesto con
piena stima
P.S. Oso pregarla di un piacere, ed è di cambiare una
delle sue copie con quella del Cav.r Lazzara.
1. Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730-Selvazzano, Padova,
1808), di nobile famiglia, fu allievo del seminario di Padova,
dove tenne giovanissimo la cattedra di retorica.; fu poi
professore universitario di lingua greca ed ebraica. Cauto
sostenitore degli ideali illuministici, all’epoca della Repubblica
Veneta fu nominato membro del comitato d’istruzione pubblica
della municipalità padovana. Dopo la breve parentesi austriaca
ottenne dal governo napoleonico onori e premi, che ripagò col
poemetto adulatorio Pronea (1807). Trascorse gli ultimi anni
fra Padova e la sua villa di Selvazzano, dedicandosi al riordino
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