Page 234 - Antonio Canova
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3. Si allude all’iscrizione per l’urna cineraria della contessa
Ludovica Callemberg, moglie del conte Cristoforo Diede di
Fürstenstein, morta a Bassano, da collocarsi nel cortile dietro la
chiesa padovana degli Eremitani (la contessa era protestante, e
come tale non poteva venir onorata all’interno del tempio).
L’iscrizione venne approvata nel dicembre 1803 da Canova
(che in un primo tempo aveva cercato di rimanere estraneo alla
commissione, accettando poi di realizzare i soli ornamenti del
vaso), ma il lavoro proseguì molto lentamente e solo nell’estate
del 1806 poté dirsi terminato.

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A Mons.eur Quatremere de Quincy Architetto a Parigi
                      [***] Scritta in Giug. [o Luglio] 1805

Nell’Enciclopedia che si ristampa in Padova è ommesso
il nome vostro nel Trattato Di Architettura. Ammirando
una tal opera scrissi al mio amico Canova allorché era
a Parigi (*)* che me ne dicesse l’Autore, ed egli
nell’enunziarmi M. Quatremere, me ne fece un ritratto
pel quale n’è accresciuta la mia stima e il mio rispetto.
Voi dunque siete amico di Canova e come tale vi
presento una medaglia che gli appartiene, che
l’ignoranza e la viltà volea sepolta, e ch’io ebbi la sorte
dopo dieci anni di porla alla luce per onorare due
persone per varj titoli a me care.

  Io esercito l’architettura, seguo le massime da voi
inculcate, ma più che avanzo nell’esercizio della
medesima e più comprendo quanto imperfettamente io
eseguisca quel che sento, e che voi sapete così ben far
sentire. Sarei ben fortunato di potervi personalmente
conoscere. Ogni Artista Italiano a Voi molto deve, ed io
mi pregierò mai sempre di potermi protestare con pieno
rispetto.

*Nel margine, in alto a sinistra:
(*) Il Canova trovavasi a Parigi in Agosto del 1802. chiamato
dall’Imperatore Napoleone I.

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